Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due uomini romeni, accusati di favoreggiamento, arrestati nei giorni scorsi dalla polizia. Sono ritenuti i fiancheggiatori di Lucian Adrian Boncu, il latitante romeno di 43 anni che aveva pianificato l'omicidio di un giornalista in Romania e che si era reso irreperibile facendo perdere le tracce. Dopo aver attraversato mezza Europa era stato arrestato dalla Squadra Mobile a Latina in pieno centro.

Davanti al giudice Fabio Velardi, ieri pomeriggio si è svolto il processo per direttissima nei confronti dei due imputati: Adrian Sorin Udrea, 33 anni, residente a Desenzano del Garda in provincia di Brescia ed Emanuel Ionut Moaca, classe 1991 residente in provincia di Verona. La pubblica accusa aveva chiesto nel corso dell'udienza gli arresti domiciliari, alla fine il giudice monocratico Fabio Velardi ha disposto l'obbligo di dimora. Nel corso del processo i due imputati hanno scelto la strada del silenzio e i difensori hanno chiesto i termini a difesa e il processo alla fine è stato rinviato a luglio.
Sarà invece diverso l'iter processuale del latitante che comparirà invece davanti ai giudici della quarta sezione penale della Corte d'Appello di Roma, la convalida del ricercato, attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sorpreso nel capoluogo pontino insieme ai due connazionali, è prevista per le prossime ore e poi sarà a disposizione delle autorità romene.
Lucian Adrian Boncu, boss romeno di 43 anni, è ritenuto un personaggio di primo piano in Romania. Erano stati proprio i due fiancheggiatori a prenotare le stanze in un hotel del capoluogo a nome loro per garantire una copertura e cercando di mantenere anche un basso profilo.

L'uomo era ricercato perché condannato a 20 anni di reclusione per l'accusa di tentato omicidio.
Nel 2019 aveva organizzato - secondo quanto contestato - insieme ad altri complici, l'omicidio di un cronista romeno, la colpa era quella di aver scritto un articolo considerato duro nei suoi confronti. Il piano era saltato grazie all'intervento della polizia romena e l'uomo da qualche tempo era diventato irreperibile. Lunedì sera gli agenti della Squadra Mobile di Latina, diretti dal dirigente Giuseppe Pontecorvo, hanno appreso dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale che l'uomo si poteva trovare a Latina dove aveva intenzione di passare sottotraccia un certo periodo di tempo. Il piano di pedinamento è scattato e ha portato al fermo anche dei due fiancheggiatori.
La capillare attività investigativa dei detective era stata seguita passo dopo passo dal Questore Michele Maria Spina e aveva portato ad un brillante risultato.