Sono 35 le ambulanze ispezionate oggi, tra Latina (17) e Frosinone (18), dai carabinieri del Nas di Latina. Un'operazione che ha portato alla segnalazione all'autorità giudiziaria di due soggetti a Latina ( il primo per aver detenuto alcuni farmaci scaduti di validità ed il secondo per il mancato aggiornamento del DVR sui luoghi di lavoro) e al riconoscimento 3 violazioni amministrative per carenze strutturali dei locali destinati al personale sanitario nonché presenza di parti arrugginite e incrostate sui mezzi di soccorso. A Frosinone, invece, una persona è stata segnalata per aver omesso di redigere ed applicare il documento di valutazione dei rischi relativo alla sicurezza su luoghi di lavoro anche in riferimento allo specifico rischio biologico del Covid 19 e sono state rilevate 5 violazioni amministrative per carenze igieniche e presenza di parti arrugginite e incrostate sui mezzi di soccorso.

L'operazione del Nas di Latina si inserisce nella più ampia operazione nazionale del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nel settore della sicurezza sanitaria durante l'attuale periodo di emergenza pandemica, che ha portato a numerosi controlli dei veicoli impiegati nel trasporto e soccorso sanitario, con la verifica degli standard di sicurezza ed igiene delle autoambulanze.

La campagna di verifiche a livello nazionale svolta dai Carabinieri dei NAS, d'intesa con il Ministero della Salute, ha interessato complessivamente 1.297 ambulanze impiegate in servizi di emergenza – urgenza sanitaria e nel trasporto di infermi, individuando 160 mezzi non
conformi alle normative che disciplinano la corretta erogazione del servizio e la sicurezza di operatori e pazienti a bordo.

In tale contesto, sono state contestate 52 violazioni penali e 113 amministrative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, mancanza di idonee procedure di pulizia e sanificazione dei mezzi sanitari, presenza di parti arrugginite e incrostate, impiego di mezzi privi di autorizzazioni e requisiti per svolgere adeguatamente il trasporto di malati.

Ventinove violazioni sono riconducibili alla mancata adozione dei sistemi di prevenzione incendi e di revisione degli estintori, mentre ulteriori 20 riguardano la detenzione, a bordo dei mezzi o come scorte di magazzino, di farmaci, bombole di ossigeno e dispositivi medici scaduti di validità. Nel corso dei controlli sono state infatti sequestrate 154 confezioni di farmaci, tra antidolorifici e anestetici, e 38 bombole di ossigeno medicinale tutti scaduti di validità; medesima motivazione ha determinato il vincolo di 464 dispositivi medici (ago-cannule, maschere per anestesia e per ossigeno, sondini e deflussori), altrettanto importanti per un immediato primo soccorso o trattamento sul mezzo di pazienti bisognosi.

Tra gli episodi più eclatanti, sono state rilevate dai Carabinieri dei NAS tecniche elusive per evitare il controllo delle ambulanze irregolarmente adibite al trasporto di infermi nonché ventilatori polmonari collegatori a bombole contenenti ossigeno medicinale con data di scadenza superata addirittura dal luglio 2018.

Da ultimo, gli accertamenti hanno evidenziato personale infermieristico e di ausilio, impiegati a bordo di ambulanze di emergenza-urgenza, privi di abilitazione e di corsi basici di primo intervento, in altri casi invece ancora non sottoposto alla vaccinazione anti-COVID. Proprio a causa di gravi carenze igienico-gestionali e di impiego di mezzi non idonei alle attività sanitarie, sono stati eseguiti provvedimenti di sospensione dell'attività con divieto d'uso di 9 ambulanze appartenenti ad aziende private operanti nel settore, per un valore di 500 mila euro.