Le strade sembrano portare tutte verso una direzione, ma le indagini non hanno ancora confermato: come faceva Andrea Pignani a possedere quella pistola?
L'arma del delitto è una pistola Beretta, modello 81 e calibro 7,65. Si tratta della pistola che è stata trovata a fianco del corpo di Andrea Pignani, rinvenuto dai militari nella camera della villa in cui si ucciso e verosimilmente è la stessa arma con cui sono stati uccisi David e Daniel Fusinato e Salvatore Ranieri.
Stando a quanto emerso domenica, si tratterebbe dell'arma del padre di Andrea Pignani, ex guardia giurata, deceduto lo scorso novembre. L'arma doveva essere riconsegnata in seguito alla morte dell'uomo, ma sembra che ci siano stati problemi nel ritrovarla. Ora, tutto porta a pensare che il 34enne l'avesse nascosta per averla nelle sue disponibilità .
È questo il nodo principale che i carabinieri stanno cercando di sciogliere, per individuare i motivi per cui non si è riusciti a risalire alla pistola che doveva essere riconsegnata.
Si tratta d'altronde, di un'arma clandestina: alle forze dell'ordine non risulta infatti alcuna denuncia in merito alla detenzione o allo smarrimento dell'arma da parte dei famigliari, così come il decesso del padre non è stato portato a conoscenza dei militari dell'Arma.
Intanto, proprio alla luce dei fatti di domenica, il segretario del Pd, Enrico Letta, ha iniziato il pressing per una revisione della legislazione e della normativa per la detenzione delle armi in casa. «Non possiamo assistere inerti a tutto questo - ha spiegato il dem a Radio Immagine - Un nuovo regolamento sul possesso e sull'utilizzo di armi private è necessario. Le armi in casa non sono un elemento di sicurezza, ma la base di un dramma».
Il retroscena
Roma, strage di Ardea: il giallo della pistola di Andrea Pignani
Ardea - Si tratterebbe dell’arma del padre dell'uomo, ex guardia giurata, deceduto lo scorso novembre. Per questo doveva essere riconsegnata