Ci sarà un processo, udienza il 14 marzo del 2022, per stabilire la verità giudiziaria sui rimborsi contestati a Vincenzo Avvisati, consigliere comunale di minoranza di Sabaudia che, secondo l'accusa, tra il 2013 e il 2016 avrebbe attestato falsamente spese di viaggio legate al suo ruolo istituzionale, poi percepite come rimborso, appunto, dal Comune. Ieri il rinvio a giudizio disposto presso il tribunale di Latina. Il consigliere comunale di Sabaudia, all'epoca dei fatti era presidente del Consiglio comunale nella città delle dune. Nel 2016 un esposto anonimo attivò le indagini della guardia di finanza, che fece accertamenti sui rimborsi percepiti dal politico per i suoi spostamenti da Bassiano, dove viveva, a Sabaudia, per riunioni da presidente del Consiglio comunale nell'arco di tre anni. Due i punti sollevati. Il primo, che per l'accusa l'allora presidente dell'assise dimorasse a Sabaudia, e non a Bassiano, e dunque non avesse esigenza di spostarsi; e due, che avesse presentato istanze di rimborso anche per delle presenze in Comune non richieste dallo svolgimento della sua funzione di presidente dell'assise.
La vicenda ha visto già una sua definizione in sede contabile, presso la Corte dei conti, dove si è proceduto per danno erariale. In primo grado, solo parte delle contestazioni hanno trovato riscontro, il procedimento si è concluso con la condanna del politico a risarcire al Comune di Sabaudia una cifra di circa seimila euro, in particolare per 315 giornate rimborsate che secondo la magistratura contabile non avrebbero dovuto esserlo. Settanta, invece, le attestazioni che sono state riconosciute legittime.
Ora quella vicenda dovrà affrontare anche un processo penale.