È Stefano Cerilli, classe 1989, la vera mente di tutta l'organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Ne sono particolarmente convinti gli inquirenti che hanno seguito le indagini e che in diversi passaggi, soprattutto quelli intercettati telefonicamente e con i microfoni ambientali, sono riusciti a ricostruire la fitta rete organizzativa dell'associazione a delinquere, mettendone a capo proprio il giovane nato a Sezze ma residente a Roccagorga. Cerilli appare senza ombra di dubbio il leader del sodalizio criminale, mentre gli altri, seppure con ruoli diversi, all'interno della gerarchia del gruppo appaiono ad un livello più basso. Sarebbe stato lo stesso 32enne, in alcune occasioni, a definirsi "imprenditore", inteso come dedicato attivamente allo spaccio di sostanze stupefacenti, che consegna ai suoi acquirenti presso il ristorante di famiglia "Il Tempio dei Templari" in località Prati di Roccagorga, su via della Pace. Lui stesso personalmente acquisterebbe ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti dando poi ai suoi sodali ordini precisi e direttive da seguire senza fare troppe domande. Il "sistema" non è affatto improvvisato, ma si ritiene sia frutto di un collaudato apparato che si protrae da tempo, come lui stesso confermerebbe ai suoi sottoposti.