Ormai da molti anni Latina viene considerata uno dei crocevia più importanti per i traffici di droga in Italia e l'ultima conferma è arrivata ieri con gli arresti delle operazioni congiunte "Gordio" e "Pars Iniqua" condotte dagli investigatori dei Carabinieri di Palermo e della Dia con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo siciliano. Una maxi indagine che ruota attorno a 85 persone, tra le quali tre uomini di Latina indiziati di avere rifornito di cocaina, con ruoli differenti, almeno due dei cinque gruppi criminali sgominati dall'inchiesta, alcun dei quali sospettati di essere affiliati a cosa nostra. I pontini, che figurano tra i 63 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono Pietro Canori di 71 anni di Priverno e i latinensi Alessio Antonacci e Stefano Carocci di 43 e 38 anni: se il primo è un personaggio noto alle forze dell'ordine, narcotrafficante di lungo corso, gli altri due erano considerati insospettabili fino a due anni fa e per questo perfetti nel ruolo di corrieri della droga. Viene loro contestata l'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con il concorso esterno nell'associazione mafiosa.

La figura più emblematica è proprio quella di Canori, detenuto dal dicembre del 2019 per l'effetto dell'ultima condanna passata in giudicato. Prima di tornare dietro le sbarre, ha fatto in tempo ad accrescere la propria fama di narcotrafficante grazie all'indagine dei Carabinieri di Palermo che, intercettandolo nell'autunno del 2018, ha documentato i suoi contatti col gruppo criminale di Michele Vitale e alcuni incontri in Sicilia con quest'ultimo, considerato appunto un affiliato di Cosa Nostra. Stando ai riscontri degli investigatori, Canori avrebbe rifornito di cocaina i palermitani con ingenti carichi stipati nei camion e avrebbe anche accettato di rifornirsi a sua volta dai siciliani. Emerge chiaramente come lo storico broker della coca rappresentasse, in realtà, gli interessi di un gruppo ben più numeroso di trafficanti latinensi.
Non è chiaro invece se avessero contatti con lo stesso ambiente pontino i corrieri Alessio Antonacci e Stefano Carocci, fatto sta che rifornivano il gruppo criminale siciliano gestito dai fratelli Gioacchino e Raffaele Guida. In particolare Antonacci, lavorando per conto di un trafficante di droga non meglio identificato, avrebbe avuto un ruolo importante nella fornitura di droga: era lui a trasportare in Sicilia i panetti, diversi chili alla volta, per poi fare ritorno a Latina col denaro.