Il teorema proposto dagli inquirenti per dare una spiegazione plausibile all'intervento di sostegno economico alla campagna elettorale in favore del candidato Matteo Adinolfi nel 2016 da parte di Raffaele Del Prete è abbastanza azzardato. «L'elezione di Adinolfi è per l'imprenditore pontino funzionale alle strategie economiche delle sue società - si legge nell'ordinanza di custodia a cui è stata data esecuzione martedì mattina - Col politico piazzato al posto giusto il Del Prete potrà mettere all'incasso la sua cambiale: ottenere il monopolio degli appalti nella gestione dei rifiuti e delle bonifiche nel territorio pontino».

Giusto nel 2016, ed esattamente alla vigilia delle elezioni amministrative di giugno, l'azienda di Raffaele Del Prete lavorava in regime di subappalto con Latina Ambiente per servizi resi nella gestione del ciclo dei rifiuti, e se proprio doveva avere una preoccupazione, questa poteva trovarsi nel bando di gara europeo indetto dal Commissario straordinario Giacomo Barbato, bando che aveva registrato due offerte da parte delle due maggiori aziende italiane nel campo dei rifiuti. Chiunque delle due si fosse aggiudicata l'appalto, per Del Prete sarebbe stata la fine dei subappalti, perché si tratta di imprese molto grandi e in grado di provvedere autonomamente a garantire i servizi che si impegnano a prestare. Dunque, la sola cosa cui Raffaele Del Prete poteva mirare, era che tutto restasse com'era, visto che la sua impresa non ha le caratteristiche per partecipare ad una gara d'appalto in una città delle dimensioni di Latina. Ed è esattamente quello che è successo, grazie alla nuova amministrazione Coletta, che ha voluto annullare la gara indetta da Barbato e ignorare le offerte delle società De Vizia e Sangalli, preferendo la soluzione dell'azienda speciale. E l'azienda di Del Prete, con Abc, continuerà a fare quello che faceva con Latina Ambiente, lavorare in regime di affidamenti temporanei di particolari servizi. Nell'anno 2018, ad esempio, coem si rileva dal sito dell'azienda Abc, Del Prete ha percepito circa 300.000 euro per servizi resi all'azienda speciale. E come lui, anche altre imprese locali operano nello stesso modo accanto ad Abc.

Ma quello che balza agli occhi, sempre leggendo i contenuti dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Del Prete e Forzan, è che il teorema azzardato sia stato mutuato da una frase del pentito Renato Pugliese, che in un interrogatorio del 21 febbraio 2017 dice testualmente: «Abbiamo fatto la campagna per "Noi con Salvini" , che ci pagava Del Prete perché se avessero vinto le elezioni l'appalto sui rifiuti sarebbe andato verosimilmente tutto alla sua impresa».
Un fatto che si commenta da sé.