Il virus sta rialzando la testa, il contagio è in ripresa e preoccupano gli assembramenti estivi: corriamo il rischio di trovarci di nuovo in balìa della pandemia? Per il momento non è dato saperlo con certezza. Nella nostra mente, però, è ancora vivo il ricordo dell'autunno scorso quando dopo un'estate passata in vacanza facendo quello che ci piace, ci siamo ritrovati catapultati in piena emergenza, costretti a nuove chiusure e restrizioni. Per farci un'idea più chiara di quello che dobbiamo aspettarci abbiamo chiesto aiuto all'immunologo Francesco Le Foche, responsabile del Day Hospital di immunoinfettivologia del Policlinico Umberto I nonché stimato professore della Sapienza di Roma. «I contagi sono in ripresa e aumenteranno ancora ma gli ospedali non andranno in difficoltà - ha sottolineato il professor Le Foche - E questo perché possiamo fare affidamento sulle vaccinazioni effettuate. Sono proprio i farmaci anti-Covid che faranno la differenza. In questa situazione la ripresa del contagio non conciderà con l'arrivo di una nuova ondata perché i nuovi positivi non saranno costretti all'ospedalizzazione. Era inevitabile che le riaperture portassero ad una ripresa dei casi, lo sapevamo, era messo in preventivo. Ma con i vaccini questa crescita sarà gestita in maniera completamente differente rispetto al passato. Senza forme gravi della malattia non ci sarà bisogno delle ospedalizzazioni». L'immunologo di Sezze, poi, ha fatto il punto della situazione in merito agli effetti che potrebbero avere sulla risalita del contagio i caroselli e gli assembramenti nelle strade e nelle piazze per festeggiare le vittorie azzurre all'Europeo. «Sicuramente dobbiamo aspettarci numeri in salita - ha aggiunto Francesco Le Foche - Ma si tratta comunque soprattutto di giovani che anche se non vaccinati raramente vengono colpiti da forme gravi della malattia. Inoltre il clima estivo, unito sempre alle vaccinazioni, ci aiuterà a scongiurare una nuova ondata. Sarà fondamentale comunque vaccinare il maggior numero possibile di più giovani in vista poi della ripresa dell'attività scolastica. Purtroppo in una parte della popolazione permane un atteggiamento di incomprensibile diffidenza nei confronti dei farmaci anti-Covid a causa dell'assenza di sensibilità verso la medicina della prevenzione. Il vero problema resta proprio questo: i vaccini sono la vera arma a nostra disposizione contro il virus, fermo restando il bisogno di mantenere sempre i giusti comportamenti in materia di distanziamento e uso della mascherina».