Immobili e manufatti abusivi, fogne inesistenti e scarichi illegali e ovviamente Tari e Imu non pagate, perché sulla carta erano case fantasma. Così si può sintetizzare il blitz di ieri mattina da parte della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gaeta, che, in località Pantano Arenile di Marina di Minturno, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale di Cassino, Tania Tavolieri, di immobili di proprietà di 25 persone, accusate a vario titolo di reati ambientali e abusi edilizio. Nel mirino delle Fiamme Gialle un'area di circa 109mila metri quadrati, dove sono stati edificati 17 strutture adibite a residenze balneari. 

Gli ulteriori controlli della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare la completa evasione dei tributi comunali (IMU e TARI) nonché l'inquinamento perpetrato mediante lo smaltimento illegale delle acque reflue, attraverso le condotte di scarico degli immobili, sul suolo e nel sottosuolo a fronte della mancanza di collegamento al servizio idrico integrato della pubblica fognatura. Un'operazione imponente che vede indagate 25 persone, 243 delle quali campane di cui 9 di Napoli, 3 di Maddaloni (ma una è residente a Minturno), 7 a Marcianise e una ciascuno a Pozzuoli, Cancello Arnone, Mugnano, Qualiano e Giugliano. L'unico non campano è un uomo di Frosolone, in provincia di Campobasso. Alcuni degli indagati sono assistiti dagli avvocati Franco e Giuliana Ciufo, Tommaso Larocca, Agostino De Filippo, Annalisa Cardi e Massimo Signore.