Lui racconta di essersi risvegliato a terra, confuso, stordito e di non ricordare altro. La casa era a soqquadro e, a un controllo eseguito solo dopo, una volta ripresosi dallo choc, mancavano diversi oggetti di valore e monili. Di qui, la denuncia e l'indagine dei carabinieri della stazione di Itri sui fatti avvenuti il 2 agosto scorso a casa di un anziano del posto. Ieri i militari agli ordini del comandante della Compagnia di Formia Michele Pascale hanno chiuso il cerchio denunciando per furto aggravato una donna di 30 anni di nazionalità rumena, che risulta domiciliata in un campo nomadi di Aprilia.
È stata lei, secondo le risultanze investigative, lo scorso 2 agosto ad avvicinare l'ignaro anziano per strada, ad adescarlo fino a spingerlo, forse illudendolo che potesse tra i due nascere una relazione, a farsi portare a casa. Una volta nell'abitazione, stando sempre a quanto ricostruito dai militari della Stazione sulla base del racconto dell'uomo, la donna avrebbe in qualche modo narcotizzato l'anziano per poi agire indisturbata: risultano rubati monili per un valore di circa 2.500 euro.
A consentire di rimettere insieme tutti i tasselli, l'attività investigativa dei militari della Stazione, consistita nell'ascolto di alcuni testimoni che hanno visto l'uomo in compagnia della 30enne in giro per il paese. Racconti che hanno poi avuto riscontro nei filmati delle telecamere di videosorveglianza privata passate al setaccio dai carabinieri. Una serrata attività di polizia giudiziaria ha consentito così di identificare la responsabile del furto, che vive in un campo nomadi e che ora è stata denunciata a piede libero.
Non è la prima volta che giovani nomadi avvicinano anziani con l'intento di adescarli e poi derubarli. In questo caso la vicenda si è spinta oltre con l'uso di narcotici, un'azione che può anche essere potenzialmente pericolosa vista l'età avanzata della vittima. L'uomo, ad ogni modo, visitato il giorno stesso al pronto soccorso, dice di non ricordare nulla.