La Procura di Roma dove era finito il fascicolo arrivato dall'ufficio giudiziario di via Ezio, ha chiuso l'inchiesta a margine di tutti gli accertamenti condotti dalla Squadra Mobile e ha messo la parola fine all'indagine che aveva portato agli arresti domiciliari un insospettabile tecnico radiologo, stimato tra i colleghi, accusato di violenza sessuale ed esercizio abusivo della professione medica.
Secondo quanto contestato dagli agenti della Squadra Mobile che hanno condotto gli accertamenti, scattati a seguito di una serie di sospetti di alcune pazienti che si sono rivelati fondati, il tecnico radiologo Roberto D.V., ha palpeggiato alcune pazienti durante le visite. Era stato denunciato da una ragazza che aveva riferito di essere stata palpeggiata dall'uomo e che era rimasta in slip durante la visita e aveva percepito la sensazione di essere spiata. Il riscontro a questa ipotesi era arrivato dall'analisi del cellulare dell'uomo dove erano state trovate delle immagini della minore in occasione della visita.

L'episodio contestato era avvenuto il 23 dicembre del 2020. Le indagini condotte dal pubblico ministero Antonio Sgarrella e coordinate dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza, avevano portato anche ad accertare un altro episodio avvenuto sempre con le stesse modalità nei confronti di una altra giovane.
Era stato il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese ad accogliere le risultanze investigative della Procura di Latina e ad emettere un provvedimento restrittivo alla luce di quello che era emerso nel corso delle dichiarazioni rilasciate dalle parti offese, rimaste traumatizzate dall'accaduto.