Il consorzio Morbella ha impugnato davanti al Tribunale amministrativo tutti gli atti assunti dal Comune di Latina a luglio scorso, quindi le ordinanze di chiusura legate ad un pregresso ordine di sanare lacune sulla sicurezza. Si tratta di una svolta per molti versi attesa e in qualche modo legata a quanto sta accadendo sul fronte civile e penale tra il Consorzio e molti soci. Di fatto nei ricorsi riguardanti le ordinanze il Consorzio contesta la legittimità della procedura seguita dal Comune nonché l'eccesso di potere esercitato in quanto, sostiene il ricorrente, si stava intervenendo con i lavori necessari a sanare le lacune contestate dai vigili del fuoco. Eccezioni che possono essere utilizzate nelle controdeduzioni ai ricorsi civili di alcuni soci e alla richiesta di risarcimento dei danni subiti dai negozianti del Centro Morbella in conseguenza della chiusura a sua volta legata a inadempimenti dei vertici del Consorzio. Una vicenda complessa, simile ad un puzzle dove sono molti i tasselli messi in fila nelle ultime settimane.

L'amministrazione comunale ha deciso di costituirsi nel giudizio per far valere la regolarità delle ordinanze emesse il 25 luglio scorso. Come si sa l'assessore alle attività produttive, Lepori, ha sempre sostenuto che l'ente e gli uffici avevano fatto del tutto per evitare la chiusura.

All'ultimo incontro fissato poche ore prima che fossero notificati gli atti i rappresentanti del Consorzio non si sono presentati. Dopo la chiusura c'è stato uno scontro senza mezzi termini tra molti soci e il Presidente del Consorzio cui, sostanzialmente, veniva addebitato di non aver fatto tutto quello che era necessario per evitare la chiusura della struttura e di non aver interesse per la stessa prosecuzione dell'impresa del centro commerciale Morbella.

Ma ciò che pesa molto in questa storia è il danno subito dai titolari dei negozi e in specie dal supermercato interno che ha dovuto ricorrere alla cassa integrazione per coprire il reddito dei dipendenti.

Si profila una richiesta milionaria nei confronti della Presidenza da parte dei soci danneggiati e il ricorso al Tar con il quale si chiede l'annullamento delle ordinanze è uno strumento di difesa anche in quel contesto. In pratica i ricorsi hanno l'obiettivo di scaricare la responsabilità della chiusura sul Comune e, nel caso in cui dovessero essere accolti, la causa di risarcimento andrebbe fatta all'amministrazione pubblica e non a quella del centro Morbella.

In questo momento e nelle settimane che verranno si gioca una partita finanziaria rilevantissima sulla struttura commerciale di via del Lido, anche a scapito di una programmazione di rilancio di cui certamente avrebbe bisogno, specie in un momento di grave crisi come quello attuale.