Sono ore decisive al Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato dai candidati che avevano partecipato al concorso da 70 posti, annullato dalla Asl in autotutela. I ricorrenti, assistiti dagli avvocati Rezzillo, Bonetti e Galletti hanno chiesto la revoca della sospensione del concorso quando gli scritti erano finiti così, come le prove orali, tranne che per nove persone che avevano in quel periodo il Covid. In aula la Asl si è opposta alla revoca sostenendo la legittimità dei fatti di natura penale che alla fine hanno inficiato il concorso.
Il Tar aveva rigettato la richiesta dei candidati che ora attendono questa nuova decisione. L'azienda sanitaria aveva annullato la procedura per i posti da assistente amministrativo, indetto in forma aggregata tra le Asl di Latina, Frosinone, Viterbo e Roma 3. Nel procedimento penale, che inizierà con il processo fissato per il prossimo 21 ottobre, figurano come parti offese.

Era stato il Tribunale amministrativo a respingere con una ordinanza l'azione promossa da 47 candidati e il concorso alla fine era stato revocato in autotutela quattro mesi fa a causa della presenza di diversi familiari di dirigenti e dipendenti tra chi era riuscito a passare la prova. Nelle motivazioni i giudici amministrativi avevano sostenuto che il provvedimento di revoca che porta la firma del direttore generale della Azienda sanitaria locale di Latina Silvia Cavalli è congruamente motivato nell'esercizio di un potere discrezionale della pubblica amministrazione e i ricorrenti non possono sostituirsi alla Asl con altre soluzioni.

Intanto sul fronte giudiziario sia Claudio Moscardelli che Claudio Rainone, entrambi imputati nel processo che inizierà il prossimo 21 ottobre a Latina, hanno presentato ricorso in Corte di Cassazione avverso il diniego del Tribunale del Riesame. I legali, Renato Archidiacono, Leone Zeppieri e Stefano Mancini, sostengono infatti che non si tratta di un patto corruttivo. Nell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Valerio De Luca e dall'Aggiunto Carlo Lasperanza i reati ipotizzati sono rivelazione di segreto d'ufficio e corruzione. Le indagini erano state condotte dalla Squadra Mobile e dal personale del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. In occasione dell'udienza, che inizierà tra poco più di un mese, sono diverse le parti offese che hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel processo, a partire dalla Asl di Latina fino a quella di Frosinone.

Nel processo di Latina è imputato anche Mario Graziano Esposito, difeso dall'avvocato Luca Giudetti. Al centro dell'indagine sono finiti i due concorsi della Asl.