L'esito dell'autopsia che si conoscerà tra sessanta giorni e i riscontri che arriveranno dall'analisi delle cartelle cliniche, permetteranno al magistrato inquirente Antonio Sgarrella di tirare le somme sulla tragica fine della donna di 80 anni, morta al Santa Maria Goretti di Latina. La tragedia si era consumata dopo un ricovero al Pronto Soccorso durato sei giorni. I familiari hanno sostenuto nella denuncia che l'anziana non era stata trasferita in un altro reparto perchè non vi erano posti letto.

Il magistrato inquirente ha disposto una serie di accertamenti per avere un quadro della situazione più nitido, a partire dalla ricostruzione degli ultimi giorni di vita della paziente originaria di Cori e dal giorno dei primi sintomi di un malessere, quando ha accusato dei malori ed è stata trasportata con una ambulanza del 118 in ospedale al Santa Maria Goretti.

Nella richiesta di esercitare l'azione penale, depositata nei giorni scorsi, i parenti hanno chiesto che venga fatta piena luce su quello che è accaduto e di accertare eventuali responsabilità dei camici bianchi che hanno visitato la donna. Sono nove i medici indagati per omicidio colposo.

Sempre nella ricostruzione del pubblico ministero - in base alla denuncia presentata - sarebbe stata una parente ad accorgersi del decesso della donna e a fare la tragica scoperta. L'anziana era arrivata al Santa Maria Goretti in condizioni delicate, era debole e aveva vomitato prima del trasporto in ospedale.

Dopo che avevano appreso la tragica notizia, i familiari avevano presentato una denuncia ai carabinieri del Comando Provinciale di Latina e hanno messo in luce che le condizioni di salute dell'80enne sono gradualmente peggiorate.

La Procura ha nominato un medico legale per accertare le cause, anche i difensori degli indagati hanno nominato un pool di consulenti. Il pm ha delegato la polizia giudiziaria di ricostruire quello che è avvenuto in quei giorni e capire se via siano precise responsabilità da parte dei professionisti del Pronto Soccorso e del medico di base. Sono nove i medici sotto inchiesta: non è escluso che a seguito dei risultati dell'autopsia che la posizione di qualcuno possa essere archiviata o che per tutti il quadro indiziario resti integro.