Nuova udienza ieri pomeriggio in Tribunale per la vicenda Globo. In aula per il capo relativo alla lottizzazione abusiva, le difese degli imputati hanno eccepito la decorrenza del termine chiedendo una sentenza di non doversi procedere sul fronte dei reati di natura edilizia per intervenuta prescrizione e hanno chiesto la restituzione del bene. Su questo il giudice ha stralciato.. Sono undici gli imputati accusati a vario titolo di lottizzazione abusiva e poi anche falso.
Le indagini condotte dal pubblico ministero Giuseppe Miliano, avevano portato a ipotizzare la trasformazione di un'area agricola e artigianale in un spazio commerciale con relativo parcheggio. Gli inquirenti inoltre avevano messo in luce che il certificato di destinazione d'uso del 2014 rappresentava l'ultimo step urbanistico di un percorso iniziato nel 2003 con il primo permesso a costruire; un successivo atto di certificazione di legittimità del permesso risaliva invece al 2008 e un'altra autorizzazione era stata rilasciata nel 2009, senza dimenticare un ulteriore permesso in variante nel 2013. Tra gli imputati, imprenditori, professionisti e anche dipendenti comunali che erano stati indagati a piede libero. Su alcuni reati infatti c'era l'ombra della prescrizione. In base a quanto ipotizzato dagli investigatori del Nipaf della Forestale, che all'epoca dei fatti avevano condotto le indagini, gli imputati hanno partecipato a trasformare un'area agricola e artigianale in uno spazio commerciale con relativo parcheggio; agli atti dell'inchiesta era finito il certificato di destinazione d'uso del 2014, ultimo passaggio di natura urbanistica di un iter che risale al 2003. «E' un'inchiesta infondata dal punto di vista giuridico in sede di fatto e di diritto, manca l'elemento psicologico - hanno sostenuto sempre le difese - sono state rilasciate tutte le autorizzazioni».