Cala il sipario sui reati di natura edilizia dell'inchiesta sul megastore Globo, leader nel settore di abbigliamento e calzature. «Non doversi procedere per intervenuta prescrizione». E' la sentenza pronunciata nei confronti degli imputati, tra imprenditori, professionisti e dirigenti comunali che dovevano rispondere del reato di lottizzazione abusiva. Escono di scena. Il giudice monocratico Francesco Valentini, a margine dell'udienza che si è svolta in Tribunale, ha disposto il dissequestro del bene finito sotto chiave nel 2016 e che sarà restituito al proprietario. Infine è stato disposto lo stralcio per la posizione di due imputati accusati di falso, un reato che non è prescritto. Si tratta di Ventura Monti all'epoca dei fatti dirigente dell'Ufficio Tecnico del Comune e di Patrizia Marchetto, istruttore della pratica relativa al rilascio dei permessi e che ricopriva l'incarico di tecnico del Comune: in aula in questo caso si torna il prossimo 10 novembre.

Reato prescritto per quanto riguarda la lottizzazione nei confronti dell'architetto Luca Baldini, che si era occupato della pratica presentata dai proprietari del sito. Prescrizione anche per Fiorella Abbenda, progettista, Piero Piattella, direttore dei lavori relativi alla variante, per Nicola Di Nicola, amministratore della Cosmo srl, società che era sul punto di aprire i battenti con il megastore, Giovanni Passariello, Stefano Gargano, Luigi Paolelli e l'imprenditore Roberto Bianconi acquirente del sito dell'ex Seranflex e amministratore della società Latina Fiori che nel febbraio del 2005 acquistò l'area.