Si è conclusa ieri, in primo grado, la vicenda processuale scaturita dalla tragedia sul lavoro che si consumò nel luglio di dieci anni fa all'interno dello stabilimento della "Fimardolci", nell'area industriale di Mazzocchio a Pontinia, nella quale perse la vita una donna di 49 anni, Vittooria Giordano.
Sul banco degli imputati, dopo il patteggiamento di uno degli indagati in sede di udienza preliminare, un 42enne - in qualità di amministratore della società all'epoca dei fatti - chiamato a rispondere dell'ipotesi di reato di omicidio colposo. In giudizio si erano costituite anche otto parti civili - assistite dagli avvocati Mirko Pannozzo, Stefano Ciapanna e Gaetano Marino - alle quali sono stati riconosciuti il diritto a ottenere il risarcimento del danno, da liquidarsi in separato giudizio civile, e una provvisionale.

L'imputato, all'esito del giudizio di primo grado, è stato invece ritenuto colpevole del reato lui ascritto. È stato condannato, riconosciute le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante contestata, a un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena. Esclusa invece la responsabilità della società "Fimardolci srl" per l'illecito amministrativo che era stato contestato dalla Procura.
Le motivazioni della sentenza del Tribunale di Latina verranno depositate nel termine di 90 giorni così come stabilito dal giudice.