Non sanno più a chi votarsi, ma presto riceveranno visite da chi vorrà essere votato.
Un gruppo di residenti della zona di Prato Cesarino, che si trova subito al di là del Canale Mussolini oggi Mascarello, al confine tra i territori dei comuni di Latina e Cisterna, da qualche mese a questa parte stanno vivendo un vero e proprio incubo a causa della chiusura di due ponti stradali, uno su via Moscarello, in prossimità dell'incrocio con via della Curva, e l'altro su via Macchiagrande.

Abituati ad avere un collegamento diretto con Borgo Sabotino e Borgo Santa Maria, per l'intero periodo estivo appena trascorso, i residenti della zona che volevano raggiungere il litorale pontino potevano scegliere se tornare giù fino a Borgo Piave e da lì prendere la strada per Foceverde, oppure risalire dalla Pontina fino a borgo Montello oppure Borgo Bainsizza per arrivare da lì a Foceverde, dopo aver fatto un largo giro. E in questo caso cercando di non commettere l'errore di arrivare a ridosso della nucleare costeggiando il mare, perché anche lì un terzo ponte, inagibile da almeno un paio di anni, forse anche di più, impedisce lo sbocco a Foceverde.

«Siamo prigionieri in casa - spiega Valter Monte, uno dei residenti di Prato Cesarino che da qualche tempo sta cercando l'interlocutore giusto per venire a capo del problema che affligge quella piccola comunità - Ci sentiamo più o meno tutti cittadini di Latina, ma le nostre abitazioni si trovano per la maggior parte sul territorio comunale di Cisterna, e questo ci impedisce di chiedere aiuto agli amministratori del capoluogo, costringendoci a cercare il contatto con il Comune di Cisterna, che per ovvii motivi ci è meno familiare rispetto a quello di Latina. Avevamo pensato di tagliare la testa al toro rivolgendoci direttamente all'amministrazione provinciale, ma non abbiamo risolto nulla. Oggi ancora non sappiamo a chi spetti il compito di rimettere in sicurezza e riaprire quei due ponti».

E se per i residenti di Prato Cesarino il problema è molto pressante, lo è anche per quelli che da Borgo Sabotino o Borgo Santa Maria erano abituati a raggiungere la Pontina passando proprio per Prato Cesarino da via Macchiagrande.