Gli elicotteri in volo che facevano su e giù e scaricavano migliaia di litri di acqua su una città irriconoscibile. Il sottofondo delle sirene, il fumo, l'odore acre e avvolgente che entra dentro le auto, le case e una nuvola grigiastra con sfumature arancioni che si alza e guarda dall'alto Latina. Era mezzogiorno quando è scoppiato l'inferno poco prima di via Isonzo, all'incrocio con via dell'Agora. Il paesaggio all'improvviso è cambiato e le chiamate al centralino dei Vigili del fuoco quasi non si contavano più. «Il fuoco sta per arrivare dentro casa, fate presto». E' una delle tante richieste di decine e decine di persone.
Il vento ha alimentato le fiamme che si sono sviluppate su diversi fronti quasi a tenaglia, prendendo in ostaggio una parte della città che va da via Regione Veneto fino a via delle Rose e al Piccarello. Tutta quella zona è andata completamente a fuoco ed è bruciata. Fare una stima precisa non è facile ma sono circa 35 gli ettari andati a fuoco.
L'allarme è scattato qualche minuto dopo le 12 per quello che sembrava un incendio di sterpaglie di fine estate: da via Regione Veneto a via dell'Agora, alcuni terreni hanno preso fuoco e in un attimo la situazione è diventata sempre più critica. Un'ora dopo è stata chiusa via Isonzo. La strada era impraticabile per il fumo fitto e la visibilità molto scarsa. Da via Don Luigi Sturzo a via Umbria fino ad altre strade, nel giro di pochissimo tempo le fiamme sono diventate sempre più alte e hanno costeggiato il centro Agora Fitness e un campo di calcetto, poi il fuoco ha puntato verso est tra via Sezze e via Roccagorga. Decine e decine di persone hanno lasciato casa, scendendo in strada, altri invece hanno cercato di arrangiarsi provando a spegnere il fuoco che lambiva i cancelli di alcune abitazioni prendendo i secchi d'acqua. Poco dopo le 14 la situazione era insostenibile, l'aria era irrespirabile e la visibilità azzerata, anche al Liceo Scientifico Ettore Majorana i ragazzi sono usciti, e nemmeno alle Poste di via Rossetti sono mancati i momenti di tensione. La corrispondenza è stata salvata e il centro è stato fatto evacuare.
L'incendio che ieri per una giornata intera ha tenuto sotto scacco la città è stato uno dei più violenti di sempre. Le operazioni di spegnimento sono state condotte dai Vigili del fuoco e dalla Protezione civile, prezioso il supporto per la viabilità e garantire poi la massima sicurezza per i cittadini da parte di polizia, carabinieri, polizia locale, sotto il coordinamento della Prefettura e del vice prefetto Daniela Abbondandolo che ha seguito l'evoluzione delle operazioni di spegnimento. Si cerca di dare una risposta prima di tutto alla natura del rogo, se accidentale o dolosa, e c'è una testimonianza che potrebbe rivelarsi determinante: a quanto pare poco prima dell'incendio nella zona di via Isonzo, è stata vista una persona che stava facendo qualcosa tra le sterpaglie. Da capire se la situazione sia sfuggita di mano oppure se dietro ci sia una disegno preciso. Al momento sono delle ipotesi su cui sono in corso accertamenti ma la pista dolosa è concreta. Non ci sono altre spiegazioni. Nessuno è rimasto ferito e non ci sono gravi intossicati se non alcuni residenti che hanno chiesto l'ausilio dell'ambulanza per le esalazioni del fumo. A fine giornata resta una grande macchia nera che ha mangiato un pezzo di città: oltre 30 ettari andati in fumo: l'equivalente di quasi 50 campi di calcio.