La Procura di Latina ha messo la parola fine alla seconda tranche dell'inchiesta Scarabeo per chi era stato indagato a piede libero e non era sottoposto ad una misura restrittiva.
Nei giorni scorsi è arrivato l'avviso di conclusione indagini nei confronti di 7 persone, tra cui due cancelliere della Procura del capoluogo pontino. A mettere la parola fine a tutti gli accertamenti i pm Claudio De Lazzaro e Valentina Giammaria nell'ambito di un procedimento seguito dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza.
A vario titolo i reati ipotizzati sono quelli di rivelazione di segreto d'ufficio ma anche di abuso d'ufficio. In un caso una cancelliera, nei cui confronti era arrivata dal giudice la sospensione dal servizio, secondo l'accusa aveva rivelato notizie che dovevano rimanere coperte da segreto ad un dipendente della Procura imputato nel processo, relative ad un investigatore dei carabinieri che stava eseguendo degli appostamenti e dei controlli nell'ufficio giudiziario, invitando a prestare attenzione. «Vedo troppo movimento fate attenzione, nel senso che hai capito», spiegando che erano in corso frequenti riunioni di polizia giudiziaria.
Nell'inchiesta è finita anche l'ipotesi di un trasferimento per una parente sempre della stessa cancelliera indagata, tramite una conoscenza, per andare a lavorare in una struttura sanitaria a Roma. In un altro caso invece un'altra cancelliera è accusata di aver messo in guardia un altro imputato «Sulla frequentazione del dipendente della Procura che era attenzionato, affermando che era sottoposto ad indagini», hanno osservato i pm. Adesso che per i sette indagati è arrivato l'avviso di conclusione indagini, le difese potranno chiedere per i propri assistiti di essere interrogati oppure potranno presentare delle memorie difensive. In un secondo momento la parola passerà ai pubblici ministeri che dovranno decidere sul rinvio a giudizio.