Aveva offerto in treno ad un altro passeggero una bevanda narcotizzante. Nel succo d'arancia c'era un sonnifero che ha addormentato un cittadino straniero che al risveglio oltre a sentirsi stordito ha fatto un'amarissima scoperta: si è ritrovato senza 1400 euro. Ieri in Tribunale - davanti al giudice per l'udienza preliminare Pierpaolo Bortone - è arrivata la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione per l'imputato un 55enne del Pakistan che doveva rispondere del reato di rapina. Stessa richiesta formulata dal pubblico ministero nel corso della sua requisitoria, mentre la difesa ha cercato di smontare le accuse chiedendo l'assoluzione e in sub ordine il minimo della pena. Sul banco degli imputati Javed Ikbal che ha scelto di essere processato con il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena.

In base a quanto ipotizzato dagli inquirenti, l'imputato aveva avvicinato alla stazione di Roma Termini un uomo originario dello Sri Lanka in attesa del treno e aveva instaurato con lui un rapporto di fiducia. Grazie al suo savoir- faire, durante il viaggio ha portato a termine il suo piano e dopo che al malcapitato di turno ha offerto una bibita dove ha diluito una sostanza narcotizzante, una volta che la parte offesa si è addormentata, il 55enne ha preso i soldi che la vittima aveva in un trolley.
L'episodio era avvenuto all'altezza della stazione ferroviaria di Latina e una volta che il convoglio era arrivato a Napoli Centrale, la vittima aveva capito quello che era avvenuto. A quel punto era stata accompagnata in ospedale perché non si sentiva bene e dagli accertamenti a cui era stata sottoposta era emerso che aveva assunto benzodiazepine.

Sono stati gli investigatori della Polfer a risalire al presunto autore della rapina sulla scorta di un riconoscimento fotografico che ha permesso di identificare Javed Ikbal, classe 1966, senza fissa dimora, arrestato e finito nel carcere di Poggioreale a Napoli. Era stato il giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota ad accogliere la prospettazione del pubblico ministero Giuseppe Bontempo che aveva richiesto l'applicazione di una misura restrittiva.
Dagli accertamenti condotti dalla polizia e dalle immagini delle telecamere, è emerso che la vittima era stata avvicinata alle 4,21 dello scorso otto dicembre, un'ora dopo sia l'imputato che la parte offesa sono saliti a bordo del treno regionale che è partito alle 5,21 diretto a Napoli.

Agli atti dell'inchiesta è finita la descrizione estremamente precisa del presunto responsabile che indossava un giubbotto scuro, dei guanti neri, jeans e un maglione bianco con un collo alto.
Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il 55enne aveva negato le accuse spiegando di non essere lui l'uomo che si vede nelle immagini. Ieri la sentenza.