Per lungo tempo la Global Service è stata solo la sede locale di un'impresa di costruzioni più grande con interessi sparsi in giro per l'Italia. Persino il nome era troppo diffuso per fare notizia. E' stata invece l'ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia a dare risalto a quella società, finora, sconosciuta ai più, inserendola nell'elenco di quelle colpite da interdittiva antimafia tra quelle più recenti firmate dalla Prefettura di Latina. Nello specifico la Global Service operava nel settore delle costruzioni e del movimento terra e sono stati ricostruiti i legami con la cosca Grande Aracri. Di qui il provvedimento che vieta alla società di siglare contratti con le pubbliche amministrazioni. Per comprendere il calibro della Grande-Aracri è utile ciò che si evince dalla più recente delle sentenze su questa organizzazione, quella emessa dalla Corte d'Appello di Reggio Emilia a giugno scorso e nella quale viene descritta l'attività della famiglia Amato, cui si riconduce anche la Global service. Nelle motivazioni della sentenza si legge che gli Amato erano il braccio violento della ndrina Grande Aracri, considerato uno dei sodalizi che ha avuto più espansione fuori dal territorio di riferimento originario, ossia Cutro, in Calabria.
L'interdittiva sulla Global emessa nel 2021 segue le indagini economiche avviate nel 2019 su Grande-Aracri e una minuziosa catalogazione di tutte le società utilizzate sul territorio nazionale. Dall'area di origine la ndrina si è spostata in Emilia e in Veneto, però società operative sono state rintracciate anche in molte altre città italiane. Il boss dell'organizzazione Nicolino Grande Aracri aveva anche manifestato l'intenzione di pentirsi, cosa piuttosto rara bella ndrangheta, ma poi le sue dichiarazioni sono state definite inattendibili in una relazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e volte solo a depistare gli investigatori sul ruolo di alcuni familiari e sulla reale entità del patrimonio.
Il fronte delle interdittive antimafia a imprese che operano sul territorio provinciale resta caldissimo e negli ultimi mesi sono aumentati gli interventi della Prefettura volti a bloccare il rapporto tra alcune società e le pubbliche amministrazioni. Si tratta di imprese con sede legale a Minturno, Formia, Fondi, Priverno e Latina e che costituiscono, appunto, un capitolo a parte nell'ultima relazione sulla criminalità economica presente in provincia e che punta ad aggiudicarsi appalti per opere e servizi essenziali.