Il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Cario ha disposto il rinvio a giudizio per Angelo Travali, imputato con l'accusa di una tentata estorsione per un importo di 40mila euro nei confronti di un uomo residente vicino Latina. I fatti contestati dalla pubblica accusa sono avvenuti oltre sette anni fa, a fine marzo del 2014. Al centro della vicenda c'è un episodio di violenza fisica e psicologica relativo a un debito di droga contratto dalla parte offesa, che in un secondo momento era stata picchiata.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti e dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo, titolare dell'inchiesta, la vittima era stata prima minacciata e poi ferita in un secondo momento con un oggetto metallico dietro la testa. A seguito dell'aggressione, come aveva riferito in una denuncia presentata qualche giorno dopo i fatti contestati, era svenuto.

Nei confronti di Travali era contestato anche il reato di lesioni. Una volta che la Procura aveva messo la parola fine all'inchiesta, ieri mattina si è svolta l'udienza filtro e in aula il pubblico ministero Andrea D'Angeli ha ripercorso e ricostruito l'intera vicenda e al termine del suo intervento ha chiesto il giudizio.

Il collegio di difesa, composto dagli avvocati Giancarlo Vitelli e Pasquale Cardillo Cupo, ha puntato invece sul non luogo a procedere, ritenendo che non vi fossero elementi sussistenti per il processo.

Al termine della camera di consiglio il giudice ha disposto il rinvio a giudizio, accogliendo in pieno la tesi dell'accusa. Il processo inizierà davanti al Collegio Penale del Tribunale di Latina tra poco più di un anno: il 27 ottobre del 2022.

Secondo quanto ipotizzato la vittima è stata colpita oltre che con un oggetto anche con calci e pugni. L'imputato pretendeva la somma di denaro, poi è scattata a quel punto l'aggressione tanto che l'uomo era stato costretto a fare ricorso alle cure dello staff sanitario del Santa Maria Goretti che aveva deciso per il ricovero. Nei confronti di Angelo Travali ieri al termine dell'udienza il magistrato ha disposto il processo. Per quanto riguarda la tentata estorsione, il reato si prescrive in 10 anni mentre per le lesioni c'è l'ombra della prescrizione.
Le indagini erano state condotte dai carabinieri del Comando Provinciale a seguito di una denuncia.

A quanto pare il debito era relativo alla droga e la parte offesa ha spiegato quando era stata ascoltata dagli inquirenti nel corso di una deposizione che la sostanza stupefacente era per uso personale.