Il pubblico ministero Martina Taglione ha chiesto il processo per i vertici aziendali di un istituto di credito: sul banco degli imputati ci sono i dirigenti di una banca che devono rispondere del reato di usura bancaria.
Sarà il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone a decidere se disporre il processo oppure il proscioglimento per dei fatti avvenuti nel capoluogo. La parte offesa è un imprenditore pontino che aveva chiesto alla Procura l'esercizio dell'azione penale. Al centro della vicenda c'è una apertura del credito per un importo di 60mila euro, un prestito i cui tassi - secondo quanto riferito dalla vittima - erano cresciuti superando la soglia di legge, al punto da spingere l'imprenditore a presentare una denuncia per le modalità di restituzione della somma di denaro.

In aula si tornerà a novembre, dopo che la parola passerà al collegio difensivo dei cinque imputati, il giudice al termine della camera di consiglio si pronuncerà sulla richiesta della pubblica accusa e deciderà se manager e dirigenti dovranno essere processati. I fatti contestati sono avvenuti tra il primo novembre del 2010 e il 31 dicembre del 2012. Sul registro degli indagati era finito anche l'amministratore delegato e il direttore generale della banca perchè ritenuti i presunti responsabili di aver applicato interessi usurari. Dopo la richiesta di archiviazione della Procura, era stata presentata una opposizione e il caso era stato riaperto.
C'è da sottolineare che in Tribunale a Latina nell'ultimo anno sono stati discussi diversi procedimenti penali per il reato di usura bancaria. Lo scorso marzo il giudice Giorgia Castriota aveva rinviato a giudizio dieci dirigenti di banca sempre per questo reato, mentre a giugno il giudice Giuseppe Molfese aveva invece disposto il proscioglimento sempre per vertici di un istituto di credito.