L'ultimo tassello del caso-metro è una sentenza civile. L'ex dirigente del Settore Trasporti del Comune di Latina, Lorenzo Le Donne, non ha diritto a percepire gli incentivi alla progettazione della tramvia, lavoro per il quale aveva chiesto 858mila euro, più gli interessi.
Il giudice della sezione lavoro del Tribunale, Viola Montanari, ha depositato ieri la sentenza con cui respinge in toto il ricorso dell'ingegner Le Donne, cui, in realtà, l'amministrazione comunale, con delibera del 14 agosto 2009, aveva rilasciato il nulla osta tecnico proprio sulla progettazione della «tramvia su gomma, sistema Translohr, nella città di Latina, linee 1 e 2», individuando nel quadro economico l'importo di 7,2 milioni di euro per la linea 1 e 3,6 milioni per la linea 2. Ciò nonostante, come sottolineato dal legale di Le Donne, l'avvocato Stefano Genovese, l'ente non ha mai adempiuto a quanto stabilito nella delibera e non ha riconosciuto «alcun compenso incentivante», previsto appunto per le attività straordinarie dei dipendenti.
A questo fine infatti, secondo il ricorso, non rilevava il fatto che la metro in realtà non è stata costruita.
Il progetto è esistito ed è stato consegnato come tale. In fondo è lo stesso motivo per cui la società esterna incaricata della progettazione (affiancata da Lorenzo Le Donne) chiede a sua volta, in altro giudizio, la liquidazione della parcella dovuta.
In questo procedimento, iniziato nel 2019, il giudice del lavoro aveva disposto un'istruttoria condotta sulla base del medesimo fascicolo allegato agli atti del contenzioso tra Comune e società costruttrice, Metrolatina spa. L'amministrazione, rappresentata dall'avvocato Francesco Cavalcanti, ha ottenuto il rigetto del ricorso dell'ingegner Le Donne sollevando una serie di controdeduzioni.
In primis era stata eccepita la prescrizione dell'azione di recupero del credito da lavoro, inoltre non esistevano i presupposti per riconoscere l'incentivo di risultato sulla progettazione della metro. Infine era stata allegata al fascicolo la prova dell'esistenza (nel 2019) di un procedimento penale inerente l'ipotizzata truffa sulla realizzazione della metro, contestata a vario titolo a diversi indagati, tra cui lo stesso Lorenzo Le Donne. In pratica si stava (allora) chiedendo una somma per prestazioni che per la Procura integravano una violazione di norme di ordine penale. Come si sa sul procedimento che era in piedi davanti al Tribunale di Roma è intervenuta la prescrizione a gennaio 2021, quindi non è mai stata definita l'esistenza delle responsabilità penali. Tuttavia il giudice del lavoro non ha ritenuto di accordare gli 858mila euro per il progetto finito nel nulla, soldi che avrebbe dovuto versare l'ente come debito maturato fuori bilancio, poiché a fronte della delibera del 2009 poi la stessa somma non è stata mai più prevista tra quelle pendenti. Si tratta dunque di una sorta di scampato pericolo ma l'esistenza dell'atto del 2009 potrebbe portare ad una ulteriore fase di giudizio, se Le Donne deciderà di andare in Appello.
Il caso
Metro, il giudice dice no ai compensi per Lorenzo Le Donne
Latina - Il giudice del lavoro rigetta la richiesta di 858mila euro di incentivi alla progettazione dell’opera mai realizzata