Aveva acquistato in un supermercato del capoluogo pontino diverse confezioni di lasagna, di quelle già pronte. Era andato a casa e poi dopo aver mangiato una porzione non si era sentito bene. Aveva scoperto che in realtà c'era la muffa e le confezioni erano andate a male secondo lui. Era stata questa la causa del malessere che lo aveva portato anche ad andare dal medico per una intossicazione. Una volta che si è ripreso è tornato nel supermercato e ha chiesto al proprietario la somma di 800 euro. Sosteneva che doveva essere la cifra giusta per il risarcimento a causa del danno fisico subito e così quando si è presentato nell'esercizio commerciale, ha iniziato a minacciare pesantemente il titolare. «Vi faccio chiudere, vi spillo i soldi».

Sono state una serie di condotte dalle modalità aggressive che hanno spinto la Procura, sulla scorta di una denuncia presentata dalla parte offesa, a ipotizzare il reato era di estorsione. Il proprietario dell'attività infatti aveva consegnato la somma di 800 euro ad A.L., queste le sue iniziali, indagato sul fascicolo aperto dal pm Daria Monsurrò. Le indagini per fare luce sull'episodio erano state condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Latina per dei fatti avvenuti alla vigilia di Ferragosto del 2015. Dopo il malessere e le minacce, era stato fissato un appuntamento per la consegna del denaro e lo scambio dei soldi era stato registrato. Nei confronti dell'uomo il reato contestato non è più quello di estorsione ma di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.