Inchiesta chiusa con una ipotesi di truffa quella a carico del legale rappresentante della società Heart Life Croce Amica che opera nel settore del trasporto di soggetti infermi.
Secondo il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Alessia Miele, il responsabile dell'azienda Croce Amica, Fabio Caminiti Cutuli, avrebbe cercato di trarre in errore l'amministratore unico di un'altra azienda del settore, la Croce Bianca, fornendo dati artefatti relativi al personale da inquadrare in ossequio alla clausola sociale di garanzia nel transito dei lavoratori da una società all'altra all'indomani dell'assegnazione a Croce Bianca dell'appalto per il trasporto di soggetti dializzati che era stato fino ad allora in carico alla Heart Life Croce Amica.
I fatti. Con delibera del 3 aprile 2020, la Asl Roma 2 comunicava alla società Croce Bianca l'avvenuta aggiudicazione del servizio di trasporto di dializzati, con decorrenza dal primo luglio 2020.
Un mese più tardi, la società Heart Life Croce Amica che aveva gestito fino ad allora quel servizio, trasmetteva alla società subentrante l'elenco del personale alle proprie dipendenze che sarebbe stato di lì a poco assunto dalla Croce Bianca in forza dell'applicazione della clausola sociale di garanzia dell'occupazione dei lavoratori della società uscente, lavoratori che avrebbero dovuto continuare a godere dei precedenti livelli retributivi e contrattuali.
Esaminando la documentazione ricevuta dalla ditta concorrente e all'esito dei colloqui intrattenuti con il personale da assumere, i responsabili di Croce Bianca avevano rilevato la presunta non veridicità del contenuto della documentazione e certificazione prodotta dalla società uscente.
Una volta data comunicazione alla Asl Roma 2 di quanto emerso dall'istruttoria della documentazione del personale da assumere, e cioè che le buste paga erano state alterate e che le qualifiche e i livelli contrattuali nonché la durata dei contratti risultavano difformi rispetto a quanto emergeva dai certificati storici dei lavoratori; che alcune posizioni a tempo determinato erano state trasformate a tempo indeterminato; che il mutamento di contratto risultava essere stato effettuato in data 1 maggio 2020 e cioè in prossimità della scadenza del subentro della nuova aggiudicataria del servizio; alla Croce Amica non restava che presentare una dettagliata denuncia alla Procura della Repubblica, invitando gli inquirenti a verificare se i rilievi mossi alla documentazione trasmessa da Heart Life fossero stati correttamente evidenziati o meno, e cioè se rispondesse al vero che i livelli di inquadramento dichiarato erano diversi rispetto a quelli effettivi dei lavoratori; che la paga oraria dichiarata era maggiore rispetto a quella effettiva; che il contratto collettivo applicato dichiarato era diverso da quello effettivo; che la tipologia di rapporto di lavoro dichiarato era diverso rispetto a quello effettivo. Dalle successive indagini affidate a personale di polizia giudiziaria, la Procura ha ritenuto sussistente l'ipotesi del tentativo di truffa ai danni della società Croce Bianca.