Che magnifica fine d'anno fu quella del 2016, il Latina Calcio si era liberato di Pasquale Maietta, travolto dalle inchieste Olimpia e Starter, il cielo sopra il Francioni sembrava sereno. La primavera e la rinascita erano a portata di mano, segnate nei nuovi nomi ai vertici della società e dal volto di una donna di cui molti si chiesero: «Che ci fa qui?». Era Regina Daniela Wainstein, oggi una degli oltre trenta indagati del secondo troncone di Arpalo, l'inchiesta sul riciclaggio di denaro legato al Latina Calcio.
Con lei, l'imprenditrice finlandese piombata improvvisamente nel mondo del calcio locale, ci sono Angelo Ferullo e Benedetto Mancini, anche loro subentrati alla guida della società dopo l'uscita di Maietta e di Antonio Aprile. Nel procedimento Arpalo due che, raccoglie i reati non ancora cristallizzati in Arpalo uno, rispondono di riciclaggio in concorso perché tra il 27 dicembre 2016 e il 9marzo2017 avrebbero contribuito alla bancarotta della Us Latina Calcio omettendo di documentare la contabilità ma, soprattutto, per aver fatto sparire oltre 57mila euro, equivalente degli incassi di biglietteria delle partite che si sono tenute tra il 30 dicembre 2016 e il 28 marzo 2017. Dunque il club era passato dalla padella alla brace e il calcio continuava ad essere veicolo per portare denaro da qualche parte farlo poi rientrare. Per esempio in Svizzera. Un paio di figure di spicco a questo proposito avevano fatto la loro apparizione nelle primissime indagini sul riciclaggio, il calcio e il via vai tra Latina e Lugano, ma alla fine le loro posizioni sembravano essersi eclissate, da qualche parte, dentro la montagna di documenti raccolti dalla Procura di Latina anche per rogatoria internazionale.
Sono ricomparsi in Arpalo due e nella richiesta di rinvio a giudizio che approderà davanti al giudice La Rosa a febbraio 2022: Augusto Bizzini, Pietro Maria Max Spies e Luciano Zuliani «in concorso fra loro e con altri soggetti rimasti ignoti ... impiegavano denaro in attività economiche e finanziarie provenienti da delitti tributari commessi da Paola Cavicchi, Fabrio Colletti e Pasquale Maietta in concorso con imprenditori del settore degli autotrasporti... la condotta si consumava tramite il versamento in due soluzioni, di 400mila euro sui conti correnti elvetici accesi in favore della società anonima svizzera ‘Rosaimm sa' e il successivo trasferimento con un bonifico in favore della società italiana Rosaimm srl interamente partecipata dalla prima». Un passaggio che viene registrato nel 2011 e ora riportato in atti. Due anni dopo quelle somme furono svincolate in favore del Latina Calcio e di Pasquale Maietta e successivamente vennero estinti i conti della Rosaimm sa che erano accesi presso la Lgt Banck in Svizzera. Operazione quest'ultima avvenuta il 17 marzo del 2015, quando cioè l'indagine sul riciclaggio era appena iniziata e veniva seguita dalla Guardia di Finanza di Latina; Maietta in quel periodo era parlamentare della Repubblica e fu destinatario di una soffiata sull'esistenza dell'inchiesta. Il 2015 divenne da quel momento in poi un anno rovinoso un po' per tutti e per tutto ciò che esisteva dentro il pianeta del Latina Calcio e non solo, perché nell'autunno di quello stesso anno l'inchiesta e gli arresti dell'Operazione Olimpia, incentrata sulle strutture sportive, incluso lo stadio, decapita mezza amministrazione e accende i riflettori sui legami tra politica e urbanistica.
Un anno orribile, cominciato in quel modo, con la cancellazione delle tracce del riciclaggio di denaro. Gli atti di Arpalo due riprendono in maniera dettagliata il modus operandi di quel momento storico. «Palombi Pietro (per il quale si procede già in Arpalo 1 ndc) - si legge nelle contestazioni della Procura - in veste di dipendente di Maietta presso lo studio commerciale e procuratore speciale della Rosaimm sa per la costituzione della Rosaimm srl, gestiva su indicazione di Pasquale Maietta l'intero ciclo di riciclaggio, avendo rapporti con Augusto Bizzini e Max Pietro Maria Spiess... curando in Svizzera ogni aspetto relativo al riciclaggio delle somme accreditate sui conti correnti della Rosaimm sa». Poi c'era Luciano Zuliani, definito «l'autore materiale elle operazioni», in quanto avente diritto economico sulla Sa svizzera e amministratore della srl italiana. Ciò gli avrebbe consentito di trasferire il denaro in Italia per l'acquisto di una quota della Us Latina Calcio, come risulta dai bonifici ritrovati e riferiti al 2011. Secondo questo impianto accusatorio è esistito almeno fino al 17 marzo 2015 «un gruppo criminale organizzato, impegnato in attività criminali di riciclaggio in più di uno Stato, in relazione all'apporto fornito dalla fiduciaria Smc Trust Office sa nelle operazioni in Svizzera Italia e Regno Unito».