Una scoperta a dir poco inquietante si è parata davanti a chi andando al cimitero di Ponza per rendere omaggio ai propri defunti, per caso ha curiosato dietro un pannello un poco sospetto: bare accatastate e buste nere della spazzatura, piene del contenuto delle bare con i resti dei defunti. In alcune addirittura sono stati trovati dei capelli, oltre agli abiti e scarpe dei morti. Non pare, almeno in un primo accertamento, che sui sacchi vi siano state apposte delle targhette atte a risalire all'identificazione della salma.
Del caso sono state interessate le forze dell'ordine che hanno avviato le indagini del caso, tese ad accertare se la procedura di quanto si sta mettendo in atto nel cimitero di Ponza sia corretta smaltire il contenuto delle bare e delle bare stesse sia secondo quanto dettato dai protocolli previsti per questo tipo di intervento delicato. Qualche giorno fa le fiamme gialle di stanza sull'isola sono intervenuti in seguito alla segnalazione ed hanno posto l'area sotto sequestro, ed ora è tutto al vaglio del magistrato competente. Il Comune a giugno scorso, con una ordinanza sindacale, di Francesco FErraiuolo aveva disposto «l'immediata traslazione di 40 salme» con la "temporanea allocazione delle salme nella chiesa della Salvazione". Un provvedimento preso con somma urgenza in quanto, sempre stando a quanto scritto nel provvedimento, «La Regione Lazio ha proceduto all'affidamento dei lavori di messa in sicurezza del Cimitero di Ponza e consolidamento scarpate in località Grotte di Pilato».
Lo "sgombero" delle quaranta tombe in questione è quindi legato a permettere alla società di eseguire i lavori a regola d'arte. L'atto successivo, settembre scorso, quindi è stato di affidare ad una società di servizi i cimiteriali e funebri l'incarico di esumare 38 salme per un importo di 70mila euro con affidamento diretto. Ora il dubbio di chi ha denunciato quanto sta avvenendo all'interno del cimitero è quello di sapere se la procedura sia effettivamente a regola d'arte oltre all'offesa della memoria dei defunti. Inoltre sono state fotografate le lapidi gettate in una scarpata, nello specifico "I faraglioni della Madonna". E pare che sia stata gettata anche qualche bara. Tutto materiale che è possibile vedere dal mare. Una quantità di materiale inerte che fanno apparire la zona come una vera e propria discarica abusiva lungo il crostone della falesia che collega il Cimitero ai faraglioni della Madonna.
La forze dell'ordine dovranno accertare se sia una modalità consona o in caso contrario procedere nei confronti dei presunti responsabili. Potrebbe anche trattarsi di un episodio messo in atto da vandali che si sono intrufolati nel cimitero e si siano divertiti a gettare le lapidi giù per la scarpata.
Questa mattina la Guardia di Finanza si è recata nel Comune di Ponza, per ascoltare il segretario comunale, mentre è stato avviato un monitoraggio aereo sul cimitero e sulla scarpata dove sono stati ritrovati i resti di bare e lapidi.