Aveva una pistola carica nel bauletto del maxi scooter su cui aveva cercato la fuga. E poi c'erano le munizioni e una parrucca. Era stato inseguito per oltre quindici minuti e arrestato dai Carabinieri al termine di una fuga durata una manciata di chilometri tra le strade semideserte del capoluogo. Era la sera del 31 maggio scorso. Ieri in Tribunale il giudice Giuseppe Cario, ha condannato Giorgio Rizzi, 21 anni, originario di Fondi ma residente sul litorale romano, alla pena di tre anni di reclusione. L'imputato in sella ad un T-Max aveva tirato dritto quando i Carabinieri gli avevano intimato l'alt. A insospettire gli investigatori era stato un particolare di primissimo piano: il potente maxi scooter aveva la targa coperta.

La fuga era finita all'altezza del ponte della 148 di via Isonzo e Rizzi era stato arrestato. Dopo che la Procura e il pubblico ministero Giuseppe Bontempo, titolare del fascicolo, hanno esercitato l'azione penale e hanno chiesto il giudizio immediato, ieri in Tribunale davanti al giudice per l'udienza preliminare si è svolto il processo e l'imputato ha scelto la strada del rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena in base agli elementi raccolti.

Nel corso del suo intervento il pubblico ministero Daria Monsurrò ha ricostruito i fatti contestati chiedendo la condanna a due anni sei mesi di reclusione, la difesa ha cercato di scardinare le accuse e alla fine il giudice dopo la camera di consiglio ha emesso la sentenza. I reati contestati di cui doveva rispondere il giovane sono: possesso ingiustificato di armi e munizioni, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.

Il 21enne era stato tallonato dalle gazzelle dei Carabinieri della Compagnia di Latina e nel tentativo di seminare le pattuglie, dopo essersi schiantato con il maxi scooter aveva cercato anche una fuga a piedi.

Gli investigatori avevano sequestrato nel bauletto del mezzo una pistola calibro 9X21 completa di caricatore con dodici cartucce e che risultava rubata in una abitazione ad Aprilia lo scorso febbraio e una parrucca.

Nel corso dell'interrogatorio di convalida il gip del Tribunale aveva emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla scorta degli elementi raccolti e il giovane davanti al magistrato aveva spiegato che il T-Max Yamaha su cui era in sella, gli era stato prestato da un amico di cui non ricordava il nome e che non sapeva niente del contenuto del bauletto.