La Procura di Latina ha chiuso l'inchiesta nei confronti dei tre indiani, sorpresi dalla Polizia stradale di Latina, mentre ricevevano degli aiuti tramite un auricolare durante l'esame scritto per la patente. L'operazione era stata portata a termine negli uffici della Motorizzazione civile quando alcuni dipendenti si erano insospettiti per il comportamento dei cittadini stranieri che a stento parlavano l'italiano. I fatti contestati erano avvenuti lo scorso 20 luglio e i tre stranieri erano stati fermati immediatamente. A mettere la parola fine a tutti gli accertamenti è stato il pubblico ministero Antonio Sgarrella. «Hanno presentato come propri lavori opera di altri - ha osservato il magistrato inquirente - segnatamente perchè nel corso dell'esame a quiz per il conseguimento della patente di guida B presso la Motorizzazione civile venivano sorpresi con auricolari blue tooth tramite i quali - ha sostenuto la Procura - soggetti esterni fornivano le risposte alle domande». I tre indiani che lavorano come braccianti agricoli e hanno tra i 39 e i 31 anni, sono difesi dagli avvocati Marta Censi, Simone Rinaldi e Ugo Bianchetti. Adesso dopo la notifica dell'avviso di conclusione indagini, potranno presentare delle memorie difensive oppure potranno chiedere di essere interrogati dal magistrato inquirente. In un secondo momento sarà fissata la data dell'udienza preliminare. Il magistrato ha contestato l'articolo 1 di una Legge speciale del 19 aprile del 1925 relativa agli esami e alla repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche.