L'ultimo ingente furto di materiale da lavoro è stato sventato in circostanze fortuite, ma era stato pianificato in maniera tanto singolare quanto geniale. Chi ha cercato di rubare una scorta considerevole di ponteggi da cantiere accatastati su un terreno destinato alla fabbricazione di un edificio residenziale, lo ha fatto spacciandosi per il proprietario delle impalcature, quindi aveva commissionato il trasporto a un'impresa edile che ieri, agendo in buona fede, si era adoperata per portare via tutto. Se non fosse che il vero proprietario si è accorto della manovra e ha chiamato la Polizia: sono ora in corso gli accertamenti per risalire allo sconosciuto committente che aveva dato mandato alla ditta di spostare quel materiale.
L'episodio si è registrato in via Trentino, nei pressi di via dell'Agora, dove più di qualcuno, tra i residenti, aveva notato i quattro operai al lavoro per caricare i ponteggi a bordo di tre camion, ma senza dare troppo peso alla cosa. Dopo tutto lavoravano sotto la luce del sole e utilizzavano persino una pala meccanica compatta che avevano portato per facilitare le operazioni di carico. Insomma, non avevano proprio l'aria di essere dei ladri.
Peccato che le impalcature non erano le loro, tantomeno di chi li aveva mandati per portarle via. Infatti quando il titolare dell'impresa edile proprietario di quei materiali è stato contatto da un conoscente che notando la scena aveva maturato qualche sospetto, è scattata la segnalazione al 113 e sul posto sono intervenute le pattuglie della Squadra Volante. A quel punto gli agenti hanno identificato gli operai al lavoro per le operazioni di carico dei ponteggi e hanno ascoltato la loro versione: questi hanno dimostrato la buonafede, dimostrando di avere peccato di superficialità. La loro impresa, con sede nella zona dei Castelli Romani, era stata contattata da un fantomatico imprenditore che dopo averli accompagnati in via Trentino e avere portato loro qualche caffè, sarebbe svanito nel nulla prima dell'arrivo della Polizia. Di lui non restano che un nome di battesimo e un numero di telefono che non squilla neppure: sulla destinazione finale aveva indicato una zona di Roma, ma doveva ancora fornire il luogo esatto dove avrebbero dovuto scaricare la merce.
Un piano geniale che avrebbe fruttato qualche decina di migliaia di euro di attrezzature, in pieno boom di cantieri per il bonus facciate.