Nonostante i contagi aumentino, da oggi scattano le nuove regole per la gestione dei positivi a scuola, con l'obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni in presenza e allo stesso tempo limitare al massimo la didattica a distanza. A tutte le scuole è stato inviato il protocollo con le innovative indicazioni che prevedono la quarantena di un'intera classe soltanto in presenza di tre positivi. Previsti anche provvedimenti diversi a seconda della fascia d'età degli alunni e dello status vaccinale. In presenza invece di uno o due casi positivi, i compagni di classe faranno un test il prima possibile, definito "T0", e se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola (l'esame verrà ripetuto dopo 5 giorni). Nel caso di meno di tre positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi faranno la sorveglianza con testing, mentre i non vaccinati la quarantena. Nel caso di tre positivi - come detto - andrà in quarantena tutta la classe.

Disciplina diversa per i servizi dell'infanzia: per i più piccoli è previsto un test subito e una quarantena di dieci giorni, al termine della quale dovranno effettuare un altro esame. Per i loro insegnanti la valutazione è in carico alle autorità sanitarie, dipenderà dal tempo di permanenza nella stanza e dal contatto diretto con il caso positivo. Il preside sospenderà «in via eccezionale ed urgente» le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie «siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente». Ma agirà in base ad una serie di indicazioni predeterminate, dettate dalla specifica circolare: informare la Asl, individuare i «contatti scolastici» e per loro sospendere temporaneamente le lezioni, «trasmette ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP» e «segnalare al DdP i contatti scolastici individuati». I dati sui vaccinati non sono nella disponibilità della scuola e «quindi non vanno trattati».
Una serie di indicazioni che non ha soddisfatto l'Associazione presidi (Anp): «Prendiamo atto del supporto operativo fornito per adempimenti che, ribadiamo, non rientrano nelle prerogative dei dirigenti scolastici. Il Ministero non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione».

Una gravità della situazione che va considerata anche nell'ambito dell'andamento della curva epidemiologica: il contagio è in aumento, nella nostra provincia, nel Lazio e in tutta Italia, ma nelle scuole vengono alleggerite le quarantene. Un vero e proprio controsenso. Un cambiamento che poco ha a che fare con la risalita del virus registrata nell'ultimo periodo. Non sarebbe stato più prudente non apportare questo cambiamento proprio ora che le positività sono tornate a crescere? La risposta è sì, ma ormai la decisione è stata presa e Ministero della salute con Istituto superiore della Sanità non intendono tornare indietro. Il timore è che le Asl, già gravate da parecchio lavoro, non riescano a stare dietro a tutti i casi che si registrano nelle scuole da attenzionare con test immediati ed a intervalli di tempo minori. Saranno le prossime settimane a dire se si è trattato di un provvedimento azzardato. Speriamo di no.