E' qualcosa assolutamente fuori misura quanto sta accadendo da qualche giorno in pieno centro storico a Maenza. In zona Villanza, ovvero la zona più a ridosso della Circonvallazione del borgo medievale, c'è la casa abitata ormai da anni da una donna di origine africana e dalla figlia oggi trentenne, che è praticamente cresciuta nel borgo lepino. Eppure, proprio a Maenza, paese che ha una tradizione di accoglienza e integrazione pluridecennale, l'abitazione delle due donne è da settimane presa a bersaglio da atti di vandalismo e teppismo da parte di alcuni giovani del luogo.

E' una storia che mischia disagio giovanile, vandalismo e, purtroppo anche razzismo visto che gli atti in questione sono mirati su quella particolare abitazione senza invece interessarne altre vicine. Le due donne che vi abitano, hanno provato a comunicarlo alle forze dell'ordine, prima la Polizia municipale e poi ai carabinieri, informando personalmente anche il sindaco. Purtroppo, però, invece di trovare una soluzione, con il passare dei giorni gli episodi sono aumentati e sono diventati sempre più evidenti. Nel giro di qualche settimana si è passati da sassi lanciati contro la porta, al lancio di animali morti e perfino un uccello impiccato. Nella nottata tra sabato e domenica poi l'apice, con una torcia da stadio, di quelle utilizzate sulle tribune per fare colore e fumo, è stata appiccata davanti alla porta con il fumo copioso che ha cominciato ad entrare dentro. All'interno c'erano le due donne che terrorizzate hanno comunque avuto la forza e la lucidità di uscire e spegnere la torcia con secchi pieni d'acqua.