L'indagine era stata coordinata dalla Procura e dal pool specializzato nei reati cosidetti di natura familiare. E' finito a processo un 31enne accusato di stalking che si è reso protagonista di minacce pesanti e violente all'indirizzo della sua fidanzata con cui aveva deciso di trascorrere un fine settimana in Toscana. I fatti contestati nel capo di imputazione formulato dal Procuratore Aggiunto Carlo La Speranza, sono avvenuti tra Latina e Firenze la scorsa primavera.
Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti e come riportato nel capo di imputazione, la ragazza è stata pesantemente apostrofata e l'imputato le ha impedito anche di intraprendere delle attività lavorative e avere rapporti sociali oltre che una normale frequentazione con la propria famiglia. Alla luce di queste condotte è stato contestato il reato di maltrattamenti. L'episodio più allarmante - in base all'impianto accusatorio - è avvenuto in una struttura ricettiva di Firenze quando l'uomo ha provocato alla ragazza lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Agli dell'inchiesta sono finite anche le minacce, tra cui alcune molto gravi. «Non esci viva» mentre brandiva un paio di forbici.
Tra gli elementi raccolti nell'ambito dell'inchiesta anche la deposizione di alcuni familiari della ragazza che si è costituita parte civile nel processo ed è assistita dall'avvocato Alessio Faiola.
La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell'uomo che deve rispondere anche di lesioni aggravate.