Partiamo da una premessa importante: l'attuale distribuzione dei malati al Santa Maria Goretti di Latina non ha nulla a che vedere con quanto accadeva un anno fa, quando quasi tutto l'ospedale del capoluogo era stracolmo di pazienti infettati e sulla rampa di accesso al pronto soccorso ogni giorno si incolonnavano ambulanze in attesa di "scaricare" i positivi a bordo. Per ora, nulla o quasi di tutto ciò, ma la situazione sta diventando sempre più delicata, a causa dell'aumento quotidiano di accessi Covid presso il punto di prima accettazione del nosocomio di via Scaravelli. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di persone non vaccinate che, di conseguenza, hanno bisogno di cure prolungate. La necessità di trattenerli in ospedale ha spinto la direzione sanitaria del nosocomio di Latina a destinare ai pazienti Covid tutta la Holding/Discharge room (area di ricovero collegata al Ps e alle unità operative di degenza): 14 posti letto che si aggiungono ai nove già previsti sempre nel pronto soccorso per la prima assistenza ai "sospetti" positivi. La Holding rappresenta un'area di "transito" nella quale possono confluire i pazienti che necessitano di ricovero e che sono in attesa che si liberi il posto letto in reparto o che venga deciso il trasferimento in ospedali romani. Stiamo quindi parlando di una "mossa aggiuntiva" apportata dalla Asl al processo di conversione che ha visto il passaggio dell'ospedale Goretti allo scenario 2 dell'emergenza. Uno scenario che ufficialmente, per adesso, destina ai pazienti contagiati bisognosi di ricovero, come detto, i 24 posti letto nelle stanze di Malattie Infettive (18 ordinari e 6 di terapia sub-intensiva); a questi da ieri si sono aggiunti però i 14 della Holding. Dopo mesi di tregua, adesso la ripresa del contagio e delle ospedalizzazioni ha dimostrato che c'è ancora da combattere.