Sono state confermate dai giudici della Corte d'Appello di Roma le condanne nei confronti di tre imputati che dovevano rispondere di alcune rapine commesse in città nel febbraio del 2020.
Giovanni Bernardi, 41 anni di Latina, Francesco Castellese, 38 anni e Pietro Gioè di 34 anni, questi ultimi due siciliani, sono ritenuti gli autori di alcuni colpi concentrati in una manciata di giorni. In primo grado le condanne erano state di 4 anni e otto mesi, la sentenza era stata emessa dal giudice Pierpaolo Bortone che aveva accolto la prospettazione della pubblica accusa. La decisione era stata confermata in Appello nei giorni scorsi.
Gli imputati avevano scelto di essere processati in primo grado con il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena.
Le indagini avevano portato a ricostruire i fatti: il 17 febbraio del 2020 era stata messa a segno una rapina in un alimentari a Borgo Sabotino e poi in una tabaccheria di via Cisterna, a due passi da via Isonzo. In questo ultimo episodio il titolare era stato anche picchiato e il bottino della rapina era stato di 25 stecche di sigarette. La parte offesa aveva riportato ferite in diverse parti del corpo ed era stata soccorsa dal personale del 118. Nel giro di poco tempo gli investigatori della Questura avevano chiuso il cerchio sui presunti responsabili grazie alla prima traccia investigativa: un'auto, una Alfa Romeo 147 su cui è stato sorpreso Bernardi, una vettura identica a quella riferita da alcuni testimoni in occasione del raid in un alimentari a Borgo Sabotino.
All'indirizzo sia di Gioè che di Castellese era stato contestato anche un episodio durante il quale ad una donna era stata presa la borsa che conteneva una somma di denaro.