I giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno bocciato il ricorso presentato dalla difesa di Vincenzo Palaia, rendendo definitiva la condanna a sei anni di reclusione per l'ultima rapina in banca commessa dal quarantenne di Latina giusto due anni fa, tra l'altro a pochi giorni dalla sua scarcerazione per la precedente escalation di colpi a mano armata di una lunga "carriera" da bandito. Lo stesso corposo curriculum, composto da dodici precedenti penali specifici, che non gli ha permesso di accedere a ulteriori sconti di pena oltre a quelli previsti per il rito processuale adottato nel primo grado di giudizio.
L'arresto di Palaia risale alla metà di dicembre del 2019, meno di una settimana dopo la rapina nella filiale dei Pontinia della Banca Popolare di Fondi, la stessa nella quale era stato sospettato (e non condannato) di avere messo a segno un colpo simile nell'estate di tre anni prima, quando era finito in manette per quattro rapine in altrettante banche tra Latina e dintorni, due delle quali gli erano costate il riconoscimento di colpevolezza. A pochi giorni dalla scarcerazione di due anni fa, il quarantenne aveva fatto irruzione nell'istituto di credito con occhiali da sole e cappellino, riuscendo a farsi consegnare 7.000 euro in contanti sotto la minaccia di un taglierino. Riconosciuto dagli investigatori di Polizia e Carabinieri nel corso di un'indagine congiunta, era stato poi rintracciato in un'abitazione del lungomare di Latina dove si nascondeva.