Per la prima volta in Italia una ricostruzione tridimensionale animata con la realtà virtuale è entrata in un Tribunale e in una Corte d'Assise. Si è spostato sulle consulenze di parte il processo per l'omicidio di via Palermo. E in aula è stata battaglia. Ieri mattina per oltre tre ore nel dibattimento che vede sul banco degli imputati l'avvocato Francesco Palumbo, il duello è stato tra consulenti dell'accusa e della difesa. Con due schermi posizionati nell'aula, tre consulenti del pubblico ministero Simona Gentile hanno ricostruito la scena del crimine sotto diversi profili, ripercorrendo quello che è successo il pomeriggio del 15 ottobre del 2017. Dal messaggio anti - intrusione ricevuto sul cellulare dell'imputato fino ai colpi di pistola e a tutte le varie posizioni della vittima e di chi ha aperto il fuoco.


In aula erano presenti i dirigenti della Polizia Scientifica Giampaolo Zambolini, Daniele D'Ercole della Balistica e Mauro Melandri, esperto nella ricostruzione tridimensionale che si sono scontrati con il consulente della difesa, il perito balistico Martino Farneti. Sono stati diversi i «nodi» affrontati in aula, a partire ad esempio dall'ostruzione della visuale sulla scena del crimine per la presenza di un albero di fico che secondo le conclusioni a cui sono arrivati i consulenti del pm, non ha ostacolato la visuale a Palumbo. Una versione opposta invece a quella della difesa, in base alla quale l'imputato non vedeva la vittima proprio per la presenza dell'albero. Davanti al Presidente del Collegio penale Francesco Valentini, al giudice Enrica Villani e alla giuria popolare, c'è stato un altro punto materia di scontro - come era prevedibile - e riguarda la posizione dell'imputato quando ha sparato dodici colpi. Secondo l'accusa Palumbo avanzava in avanti in base agli studi degli esperti della Scientifica e si avvicinava. Una tesi sconfessata dal consulente della difesa Martino Farneti: dopo il primo colpo ha iniziato a indietreggiare e quindi a retrocedere perché era spaventato. Alla fine il processo è stato rinviato al 21 gennaio.