Le urla di un uomo che inveiva contro qualcuno dei condomini, una lunga sfuriata consumata tra l'androne delle scale e il porticato al pianterreno, poi i colpi d'arma da fuoco esplosi contro l'ingresso del palazzo, due spari che hanno riecheggiato tra gli edifici. È la sequenza dei fatti che ieri notte ha impietrito i residenti di via Londra, ovvero gli inquilini delle due palazzine "gemelle" del lotto 51 delle case popolari. Un chiaro gesto intimidatorio sul quale sta indagando la Polizia: all'arrivo delle pattuglie l'autore non c'era più, ma gli accertamenti condotti in rapida successione dagli agenti della Squadra Volante, hanno permesso di recuperare una pistola compatibile con le tracce lasciate dai proiettili e con le descrizioni dei testimoni, convergendo i sospetti su G.S., un cinquantenne che abita nello stabile accanto a quello bersagliato, rimasto irreperibile fino alla mattina di ieri quando è stato rintracciato e sottoposto ai riscontri tecnici del caso. È indagato a piede libero perché nel suo appartamento è stata trovata della droga, mentre per gli spari la sua posizione è legata agli esiti degli approfondimenti investigativi. Resta comunque da chiarire il movente, per ora avvolto nel mistero.
L'allarme alla centrale operativa della Questura è arrivato poco prima delle 23 di venerdì sera. L'episodio si è consumato nella scala "A" del lotto 51, dove i testimoni che lo hanno visto e sentito, sostengono che a fare fuoco con un revolver è stato un uomo che ha urlato verso i piani superiori per almeno una decina di minuti prima di tirare fuori l'arma utilizzata per sparare due colpi contro la porta condominiale. In quel momento non c'era nessuno nella traiettoria di tiro, tantomeno testimoni che fossero in grado di indicare la direzione di fuga.
Fatto sta che venerdì sera, nel centro città, era in corso un servizio straordinario di controllo della Questura e in una manciata di minuti, ai palazzi gemelli di via Londra che svettano all'angolo tra viale Le Corbusier e viale Bruxelles, sono piombate diverse pattuglie della Squadra Volante e il personale del Reparto Prevenzione Crimine di Roma che si trovava nel capoluogo proprio per l'attività di contrasto dei reati. Insomma, una decina di poliziotti hanno subito circondato i due palazzi per setacciarli in ogni angolo, prima alla ricerca di un uomo armato, ma anche di elementi utili e testimonianze, poi a caccia del cinquantenne sospettato, anche all'interno di altri appartamenti, nell'eventualità che qualcuno lo avesse aiutato a nascondersi.
La pistola è stata trovata in un vaso porta ombrelli del pianerottolo al primo piano della Scala "B" non lontano dalla porta dell'appartamento dove abita il sospettato. Si tratta di un'arma a tamburo calibro 38 special che risulta rubata, compatibile con quella che ha sparato, visto che a terra, all'ingresso della scala "A" non sono stati trovati i bossoli, che infatti i revolver non rilasciano dopo l'esplosione del proiettile. La perquisizione in casa del cinquantenne, invece, ha permesso di trovare poco meno di un etto di hascisc, materiale utile a confezionare le dosi e indumenti sequestrati per gli accertamenti del caso. Ovvero i riscontri necessari per capire se sia proprio quella l'arma utilizzata e chi la impugnava.