La società Mimosa Park non accetta l'iter di rivalutazione seguito dal Comune per la destinazione del sito che dovrebbe ospitare il centro commerciale Globo. E infatti mercoledì torna alla carica davanti al Tribunale amministrativo per chiedere la sospensiva del provvedimento, con intervento ad adiuvandum della Cosmo spa cui furono affidati i lavori. Nel frattempo però incombe già un ulteriore step sempre sulla stessa storia con ricorso presentato dalla società proprietaria, ossia la Bnp che a sua volta chiede la sospensione degli effetti die provvedimenti del Comune di Latina. La medesima richiesta era stata al centro di un recente scontro, sempre in sede giudiziaria, quando Cosmo spa aveva rinunciato alla sua richiesta di sospensiva dell'iter di valutazione della destinazione dell'area, che, come si sa, in origine era classificata (in parte) come zona artigianale e per quel motivo è seguita una lunga traversata nel deserto per arrivare al riconoscimento di zona utilizzabile per fini commerciali, come richiede l'esistenza del centro, già realizzato e pronto per avviare le attività.

La Cosmo spa, pur avendo rinunciato alla sospensiva immediata, chiede comunque l'annullamento del provvedimento di revoca della concessione in sanatoria del centro commerciale.

Le eccezioni sollevate da Cosmo saranno quindi valutate tutte direttamente nel merito. E' una condizione che, nei fatti, lascia nel limbo la sorte finale del complesso che sta scontando un pasticcio originario così grande che è stato persino ipotizzato un falso in alcuni dei documenti fondanti. Per quanto la valutazione della legittimità urbanistica del centro non riguardi le verifiche delle responsabilità penali, in parte prescritte, questa storia, come altre, rivela una serie di crepe.

Tra due giorni l'opposizione alla revoca della sanatoria arriva dalla Mimosa Park che insieme a Cosmo spa e Bnp è, seppure a vario titolo, interessata alla sorte di quello spazio urbano. Sotto il profilo amministrativo, di cui si dibatte animatamente nei ricorsi, i proprietari dell'immobile e coloro che lo hanno preso in affitto per farne un'impresa commerciale devono fare i conti con delle vecchie anomalie che ne inficiano la legittimità e forse, almeno in parte, si tratta di gap difficilmente superabili. Proprio per questa ragione da tre anni va avanti uno scontro al calor bianco davanti al Tar di Latina, che ha cercato di ottenere chiarezza su una procedura autorizzativa piena di incongruenze, ritardi ingiustificati, errori.

Ma se per la valutazione dei reati si è arrivati troppo tardi non altrettanto può accadere per le autorizzazioni. La prima delle quali fu una concessione in sanatoria del lontano 2003. Su quella che era un'area catalogata come artigianale-industriale (che si estende su un totale di 3495 metri quadrati) intervenne il via libera al centro commerciale. Soltanto nel 2021, su imposizione del Tribunale, il Comune ha avviato verifiche sull'intero fascicolo del caso-Globo-Cosmo-Mimosa Park.