Chi ha aiutato i fratelli Davide e Mario Ciaccia a trovare sette condomini a Latina da «spacciare» per ristrutturati senza aver mai mosso un granello di polvere? Formalmente e in base agli atti in possesso della Procura di Roma lo hanno potuto fare per il tramite della Edil Green Italia spa, il cui capitale è in mano a Massimo Chierchia, un altro degli indagati. Ma nessuno dei tre risulta avere rapporti con l'ambiente dell'edilizia in città. E per questo da tre giorni è aperta la «caccia» al gancio pontino, la pedina che può aver introdotto la Edil Green sul mercato delle ristrutturazioni con ecobunus. Che andavano alla grande perché a settembre erano state già emesse e mandate all'incasso fatture per circa 9 milioni di euro, ex lege del cosiddetto decreto rilancio. Per quanto non si sia ancora arrivati a capire con quali complicità i Ciaccia sono sbarcati nel capoluogo, qualche indizio già esiste.

E' certo che tre condomini su sette sono gestiti dallo stesso amministratore, si tratta del Condominio Costa, in pieno centro, del Condominio Berti e di un altro stabile di Corso della Repubblica nel quale ha sede una società di consulenze immobiliari dello stesso amministratore. Se sia lui l'emissario della Edil Green è presto per dirlo, eppure si sa che il medesimo amministratore ha inviato ai condomini del Costa una richiesta di versamento pro quota per la «pratica di ristrutturazione condominio con ecobonus»; nello stesso palazzo uno dei condomini ha avuto la notifica, per il tramite del cassetto fiscale dell'Agenzia delle Entrate, di un pagamento di 50mila euro per ristrutturazioni. Dunque siamo oltre la sola «truffa in danno dello Stato» poiché esisterebbe in almeno un caso l'interposizione di persona nel pagamento, comunicato allo Stato da privati inconsapevoli. Si tratta inoltre di capire se e quando i sette condomini citati nel provvedimento di fermo di tre giorni fa hanno votato l'autorizzazione a procedere alle ristrutturazioni con ecobonus. Tutta questa storia si è svolta in tempi assai brevi: le fatture sui lavori fantasma sono state emesse tra il 13 e il 29 settembre 2021, quando il resto della città era alle prese con le elezioni amministrative e tuttavia nessuno ha visto impalcature in via Po, via Bixio, via Costa, via Persicara. La committenza dei lavori alla società riconducibile ai fratelli Ciaccia proviene da una Onlus.

Ad oggi la Edil Green ha attestato, con una serie di asserverazioni tecniche, di aver effettuato i lavori in quei condomini, al punto che alcuni dei proprietari risultano titolari di versamenti a saldo dell'esecuzione di lavori di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico. L'operazione con cui è stato messo in piedi il maxi raggiro è partita a giugno 2021 ed era tuttora in corso, ragione per la quale si è proceduto al fermo. Merita qualche approfondimento, utile a comprendere un meccanismo pensato nei dettagli, il soggetto non economico che risulta essere il committente dei lavori, ossia la «Etica & salute Onlus»; il presidente risulta essere Guido D'Amico, che era già anche Presidente nazionale di Confimpresa nonché membro della Giunta della Camera di Commercio di Latina e Frosinone. La Guardia di Finanza di Roma ha messo quasi subito le mani e le orecchie dentro le manovre dei fratelli Ciaccia e già a giugno 2021 beccò una telefonata emblematica di ciò che si stava profilando sul fronte di quella che sarebbe diventata la prima truffa dell'ecobonus scoperta dopo l'entrata in vigore della legge.

Ma emerse, allora, anche altro. Per esempio la costituzione di una corporation (una sorta di spa italiana) in Florida. In atti non è specificato se quella società doveva essere la cassaforte dei soldi ricavati dalla truffa, poiché negli atti ci sono passaggi sottoposti ad omissis, mentre nella ricostruzione della Finanza viene ritenuto plausibile che i Ciaccia stessero per lasciare l'Italia, come emergerebbe dalle intercettazioni telefoniche di giugno e agosto 2021.