La Procura di Trento ha chiuso l'inchiesta nei confronti di un 25enne residente nel capoluogo pontino, si tratta di uno studente, accusato di detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minori. Gli atti sono stati inviati alla Procura di Roma, competente per territorio per questo genere di reati. Era stata la parte offesa, una minore residente nel Nord Italia, a far scattare la denuncia e a dare il via all'inchiesta che ha portato ad una perquisizione domiciliare da parte degli agenti della Polizia Postale in casa del ragazzo. La Procura aveva delegato gli investigatori di piazzale dei Bonificatori di eseguire un controllo e raccogliere elementi che hanno portato a contestare due ipotesi di reato. In base a quanto ricostruito, il giovane utilizzando il social network di Instagram, era entrato in una chat dove c'erano anche altri ragazzi e ragazzi e ha conosciuto la vittima ignorando però in un primo momento l'età. Secondo quanto sostenuto dalla difesa non era al corrente che fosse una minore. Una volta che ha conquistato la fiducia della ragazza, lo studente è andato oltre e ha iniziato a fare diverse allusioni di natura sessuale, tentando un approccio a quanto pare diretto e chiedendo delle foto hot. E' questa la prospettazione del pm. Sarebbero state diverse le richieste che avevano agitato l'adolescente rimasta profondamente scossa da quel colloquio virtuale con l'indagato.