E' stato respinto dai giudici della Corte di Cassazione il ricorso presentato da Claudio Moscardelli e Claudio Rainone, imputati nel processo che si sta svolgendo in Tribunale per lo scandalo dei concorsi della Asl. I giudici della Suprema Corte - dopo che nei giorni scorsi è stato discusso il ricorso presentato dal collegio difensivo - si sono pronunciati. I legali dell'ex segretario del Pd e dell'ex dirigente del servizio di reclutamento della Asl, avevano impugnato la decisione del Tribunale del Riesame che aveva lasciato inalterato l'impianto accusatorio della Procura e l'accusa aveva pienamente tenuto. Una volta depositate le motivazioni, era stato presentato il ricorso. Se da un lato la Cassazione si è pronunciata rigettando l'azione giudiziaria delle difese, nei prossimi giorni si conoscerà quello che i giudici romani in appello decideranno in merito alla richiesta della difesa relativa alle misure restrittive. Il collegio penale presieduto dal giudice Aldo Morgigni, aveva rigettato la richiesta di una misura meno afflittiva per i due imputati che sono ai domiciliari da oltre cinque mesi. I reati contestati sono quelli di rivelazione aggravata di segreto d'ufficio e corruzione. Le difese hanno sempre puntato su una linea e cioè che non si poteva parlare di un patto corruttivo - come sostenuto dai magistrati - ma di comportamenti disciplinarmente in astratto sanzionabili e che non possono essere ritenuti rilevanti sotto il profilo penale. Una prospettazione che è stata respinta.