Momenti di tensione ieri mattina in Tribunale quando la madre di Gianluca Tuma si è scagliata contro il giudice Giuseppe Cario, lo stesso che aveva disposto la custodia cautelare in carcere per il figlio indagato nell'ambito dell'inchiesta "Ottobre Rosso" e ora sta valutando la sua compatibilità con il regime detentivo, alla luce del grave stato di salute conseguente alla scelta del cinquantenne di intraprendere lo sciopero della fame e della sete, discutibile strumento di dissenso contro il provvedimento restrittivo che ritiene ingiusto. Un'inquietante aggressione verbale interrotta dall'intervento del personale di Carabinieri e vigilanza privata che presidiano il Palazzo di Giustizia, supportati poi dall'intervento della Polizia: la donna, Olimpia Gaveglia di 71 anni, è stata poi portata in Caserma dai militari della Compagnia di Latina che l'hanno denunciata per il reato di oltraggio a un rappresentante dell'Autorità giudiziaria.

L'episodio si è registrato in seguito alla decisione del giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario di nominare un perito medico per la valutazione delle condizioni di salute dell'indagato Gianluca Tuma, il quale oltre a non assumere cibo e acqua dal 20 novembre, rifiuta le terapie e da venerdì è ricoverato in ospedale, piantonato dalla Polizia Penitenziaria, per le gravi conseguenze fisiche provocate delle sue scelte. Il Tribunale di Latina è infatti chiamato a valutare la possibilità di concedere una misura meno afflittiva del carcere in virtù dello stato di salute precario, senza comunque cedere al ricatto di un detenuto che mette in gioco la propria vita.