Dopo averla tormentata per mesi con episodi di bullismo, sabato sera sono arrivate al punto di aggredirla sotto gli occhi dei loro coetanei, con la sola scusa di uno sguardo di troppo, nei pressi di un locale molto frequentato dai giovanissimi. L'ultimo atto di prevaricazione, ha convito la vittima a raccontare tutto ai genitori, che non hanno esitato a rivolgersi alla Polizia: così gli investigatori della Questura sono riusciti a ricostruire le azioni di una baby gang composta da tre ragazze di quattordici anni, denunciate all'autorità giudiziaria per i minorenni di Roma, che aveva preso di mira una loro coetanea.

L'episodio dal quale è scattata l'attività di ricostruzione dei fatti risale allo scorso fine settimana. L'aggressione fisica si è consumata in via Fratelli Bandiera, nei pressi di un locale non troppo distante dal quartiere della movida, ossia uno dei luoghi dei ritrovi dei più giovani a due passi dai pub frequentati dai ragazzi più grandi. Stando alla ricostruzione che si basa sulle testimonianze del caso, la vittima sarebbe stata affrontata a muso duro dalle tre bulle perché colpevole, secondo loro, di avere rivolto alle coetanee uno sguardo irriguardoso.
Fatto sta che le tre quattordicenni si erano avventate contro la coetanea per spintonarla e insultarla, fino a farla cadere a terra. Una di loro le ha persino strappato i capelli, infierendo mentre la vittima cercava di sottrarsi al gesto di violenza. Non era molto tardi, era la fascia oraria in cui si concentra la "movida" degli adolescenti, quindi c'erano già parecchi giovani in giro, fatto sta che la ragazza aggredita non ha potuto contare sull'aiuto di nessuno e le tre bulle sono riuscite a farla franca in un primo momento.

Quando la vittima si è rivolta ai genitori per raccontare l'accaduto, loro hanno deciso di recarsi subito in Questura per raccontare l'accaduto, in attesa di formalizzare la denuncia. Quindi dopo i primi riscontri effettuati dall'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, il caso è passato agli specialisti dell'ufficio minori della Divisione anticrimine che hanno ricostruito l'accaduto, identificando le tre giovani autrici dell'aggressione.

È emerso così che tutte e quattro, sia la vittima che le bulle, frequentano lo stesso istituto scolastico e prima dell'aggressione di sabato sera c'erano stati dei precedenti, veri e proprio atti di bullismo che la giovane aveva subito in silenzio, spaventata dalla possibilità di subire ripercussione ed essere emarginata. A quanto pare la scoperta di quanto avevano fatto le loro figlie, sarebbe stata una doccia fredda anche per le famiglie delle bulle.