Con un quadro indiziario piuttosto solido, ancora prima che arrivino le necessarie conferme dei riscontri di natura tecnico scientifica, il giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota ha ravvisato la necessità di arrestare quanto prima il cinquantenne Gianluca Scirocchi, sospettato di avere esploso due colpi di pistola al culmine di una sfuriata all'ingresso della scala "A" del lotto 51 delle case popolari di via Londra, perché le esigenze cautelari del caso sono piuttosto evidenti e stringenti. Non solo l'indagato viene considerato un soggetto socialmente pericoloso, ma in virtù di questo l'arresto è l'unico strumento utile per tutelare la vittima, alla luce del fatto che non è ancora chiaro chi fosse il destinatario del gesto intimidatorio di quella sera, senza dimenticare che la parte offesa abita nel palazzo attiguo al suo.
Al di là dei semplici sospetti dei poliziotti, ciò che ha permesso alla Squadra Volante di incastrare in tempi brevi il cinquantenne Gianluca Scirocchi, è la testimonianza di due condomini della stessa scala "A" che dopo avere sentito i colpi di pistola, si sono affacciati e lo hanno visto con la pistola in pugno. Oltretutto la descrizione dell'uomo armato, coincide con quella fornita da un altro testimone, che invece lo ha visto pochi istanti prima degli spari, prima che impugnasse l'arma. Dichiarazioni che collimano anche e soprattutto perché i testimoni ascoltati dagli agenti del commissario Giovanni Scifoni, ricordavano le medesime minacce pronunciate quella sera dall'autore della sfuriata. Urlando frasi intimidatorie contro qualcuno dei condomini del palazzo, chi ha fatto fuoco col revolver è stato sentito pronunciare frasi del tipo: «Scendi giù, scendete che vi ammazzo uno per uno...».