Altri tredici posti letto del Santa Maria Goretti saranno destinati ai pazienti positivi. Quella che fino a martedì era soltanto un'indiscrezione, ieri è diventata certezza. Lo ha ufficializzato la stessa Asl. In mattinata sull'argomento è intervenuto il direttore generale, Silvia Cavalli: «La risalita del contagio in tutto il Lazio impone un aggiornamento degli spazi da dedicare alla cura del Covid anche nel nostro ospedale, di conseguenza verrà destinata una parte della Rianimazione ai pazienti positivi che necessitano della terapia intensiva».
In pratica si passerà allo scenario 3 dell'emergenza. Il punto sulla conversione del nosocomio del capoluogo lo abbiamo fatto con il direttore sanitario del Goretti, Sergio Parrocchia. «Stiamo attivando altri tre posti letto di terapia intensiva nel reparto di Rianimazione ai quali ne aggiungeremo altri dieci ordinari al secondo piano».
Insomma si passerà dagli attuali 24 letti (scenario 2) dedicati ai ricoveri Covid nel reparto di Malattie Infettive (18 sono ordinari e sei di terapia sub-intensiva) ai 37 previsti col passaggio allo scenario successivo: tre terapie intensive nella Rianimazione e dieci posti ordinari nel reparto dell'ex Urologia. A questi 37, poi, vanno sommati i 14 della Holding/Discharge room (area di ricovero collegata al Pronto Soccorso e alle unità operative di degenza): posti letto che si aggiungono ai nove già previsti sempre nel Pronto Soccorso per la prima assistenza ai "sospetti" positivi.
Il peso della quarta ondata, quindi, si sta facendo sentire anche sull'ospedale del capoluogo, che finora era riuscito ad allentare la pressione grazie all'elevato numero di trasferimenti effettuati verso la Capitale. Se ne sono contano parecchi ogni giorno, ma la situazione ora è cambiata. Sulla piattaforma non si trovano disponibilità perché gli ospedali Covid capitolini che accettano pazienti provenienti dal resto della regione sono saturi e, inevitabilmente, cercano di mantenersi alcuni posti letto per i "propri" pazienti. Di conseguenza, al Goretti come del resto negli altri nosocomi della regione, lo Scenario 2 non basta più per reggere l'urto dell'incremento giornaliero dei contagi.