«Sarà il primo Natale senza Veronica», ricorda con un sospiro Gino De Nitto, il padre della ragazza di Latina uccisa negli States quasi un anno fa. «Pensi che l'anno scorso il giorno di Natale l'uomo che ha ammazzato Veronica era a pranzo con lei e l'altra mia figlia. Erano tutti insieme per il pranzo di Natale. Da non crederci», aggiunge pensando a tutto quello che è accaduto da quel maledetto 15 gennaio in un appartamento a Kent Court 85 a Daly City, una città di circa centomila abitanti a sud di San Francisco. Negli ultimi giorni è arrivata una svolta nell'inchiesta. Gli investigatori statunitensi hanno sequestrato l'arma del delitto a quanto pare un coltello che era nell'auto del presunto responsabile. Le indagini sono concentrate sul Messico dove si sarebbe rifugiato Renato Yedra Briseno, 37 anni, operaio, alto un metro e settanta, occhi marroni e capelli neri. Sembrava il classico ragazzo della porta accanto, quasi un insospettabile. In realtà sarebbe già conosciuto dalle forze di polizia. Il suo identikit lo hanno i poliziotti americani e sul caso indagano anche gli investigatori dell'Fbi.
Nei giorni scorsi il padre di Veronica che continua a chiedere giustizia per la tragica morte della figlia, insieme all'avvocato Valerio Masci che assiste la famiglia, hanno parlato nel corso di una videochiamata con gli investigatori americani per capire a che punto sono le indagini. Per molti mesi sulla vicenda era calato un grande silenzio adesso invece non sembra essere più così. «Si è creato un punto di riferimento che non abbiamo mai avuto, è una cosa importante - aggiunge De Nitto - perchè agli inizi c'era il console che faceva da tramite. Adesso sappiamo a chi rivolgerci».

In base ai sospetti dei detective statunitensi è confermata l'ipotesi che l'uomo sarebbe in Messico. Sul caso viene mantenuto uno stretto riserbo ma a quanto pare Briseno, nei cui confronti c'è una taglia di ben dieci milioni di dollari, è un soggetto ritenuto dalle autorità locali pericoloso e che ha già altri precedenti penali.

Gli investigatori americani hanno assicurato che stanno facendo il possibile per risolvere il caso. Anche la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta e il titolare del fascicolo è il pubblico ministero Erminio Amelio, il reato ipotizzato è quello di omicidio. «Mia figlia è stata uccisa nell'invisibilità più totale, nessuno parla di questa tragedia», ricorda Gino De Nitto. Intanto grazie all'interessamento del parlamentare pontino Raffaele Trano come ha sottolineato l'avvocato Valerio Masci c'è un emendamento per la costituzione di un fondo che possa garantire una adeguata assistenza legale ai connazionali vittime di reati violenti fuori dai confini nazionali e che sono in difficoltà.

Tutto questo nel nome di Veronica, una ragazza d Latina uccisa negli Stati Uniti.