Quando ha sentito un colpo e i lamenti del cane è corso a vedere, ma per il suo segugio non c'era niente da fare: praticamente è morto sul colpo, ucciso per errore da un altro cacciatore che lo aveva scambiato per selvaggina. La scena inaspettata ha scatenato la folle reazione di un sessantenne, che ha imbracciato il proprio fucile e ha sparato contro il trentenne che aveva fatto fuoco, pochi istanti prima, centrando l'animale sbagliato. Il più giovane, colpito dai pallini a una gamba, è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove le sue condizioni sono apparse meno gravi del previsto, mentre l'autore della sciagurata vendetta è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Latina al termine degli accertamenti del caso.

L'episodio si è consumato prima dell'alba di ieri vicino Fogliano, nei pressi del canale Cicerchia e quindi a ridosso del versante latinense del Parco Nazionale del Circeo, in un punto dove si recano abitualmente diversi cacciatori, anche piccole comitive. A quanto pare si tratta di una zona dove la caccia è consentita solo alcuni giorni alla settimana, proprio perché situata nella fascia di rispetto del bosco attorno al lago che invece è sottoposto alla tutela integrale: i cacciatori la raggiungono attraversando i campi accessibili tramite alcuni passi carrabili situati lungo la strada Litoranea, a un chilometro circa dall'incrocio con via Isonzo e dalla strada principale di accesso al borgo di Fogliano.

Era ancora buio, ma a quell'ora i cacciatori stavano iniziando ad appostarsi tra la vegetazione in attesa di puntare le prede ai primi bagliori dell'alba. A quanto pare il sessantenne era arrivato prima degli altri e si era già incamminato tra alberi e cespugli quando è arrivato il trentenne in compagnia di un amico, entrambi residenti a Borgo Grappa. Non è chiaro se i due giovani fossero al corrente di non essere soli in quella zona, perché potrebbero avere utilizzato un punto d'accesso diverso rispetto a quello dove l'altro aveva lasciato la propria macchina. Fatto sta che quando i due hanno raggiunto la zona di caccia, un movimento tra i cespugli ha richiamato l'attenzione del trentenne: quando ha visto muoversi il corpo di un animale, ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco. Solo qualche istante dopo si è reso conto che si trattava di un cane.

Il sessantenne padrone del segugio ucciso si trovava a poca distanza e quando si è reso conto di quello che era successo, preso da uno scatto d'ira, a sua volta ha imbracciato il fucile e ha sparato contro l'altro cacciatore mirando alle gambe. Vincendo il panico del momento, il testimone si è affrettato a dare l'allarme e sul posto sono intervenuti i soccorritori del servizio 118 che hanno fatto ricorso anche all'eliambulanza per trasportare il ferito in ospedale: per fortuna la rosa dei pallini non ha provocato lesioni gravi e il ragazzo è stato dimesso ieri sera dopo le medicazioni del caso.

Nel frattempo erano intervenute anche le pattuglie dei Carabinieri del Comando Stazione di Borgo Grappa per gli accertamenti svolti con l'ausilio dei militari del Gruppo Forestale che si sono occupati delle verifiche sul rispetto delle norme sulla caccia, oltre agli specialisti della scientifica che hanno effettuato i rilievi sulla scena dei fatti. Il sessantenne, residente nella periferia di Latina, non si è sottratto agli accertamenti del caso e nel pomeriggio è stato arrestato: la sua posizione è ora al vaglio dell'autorità giudiziaria.